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NELL’ERA DEI SOCIAL NETWORK, L’IDENTITA’ E’ UN PATRIMONIO

Si fa presto a dire “privacy” ! Specialmente in un era come quella del web, del web 2.0 e dei Social Network nei quali è necessario lasciare i propri dati personali per poterci registrare e poter interagire con gli altri utenti.

Se da più parti si dice che la tutela della privacy è un valore, è vero anche che questo valore è per gran parte in mano nostra.

E’ ormai risaputo, e ciascuno di noi è in grado di verificarlo di persona, che ci sono social network nei quali la registrazione è completamente gratuita, altri dove si paga per ottenere dei servizi.

E’ vero anche che il problema non sta solo nei social network, ma in tutto il web 2.0 e, oserei dire, in tutto il mondo che ci circonda.

Si, tutto il mondo che ci circonda ! Perché secondo voi quando al supermercato fate passare la vostra fidelity card per mettere punti oppure ottenere uno sconto lo fate gratis ? Lo fate andando a registrare i vostri acquisti e collegandoli alla vostra identità. Facendo registrare così, al vostro negoziante,  gusti e possibilità economiche.

Sul web è la stessa cosa. Secondo voi Google e tutti i maggiori player della rete vi fanno iscrivere, vi forniscono servizi gratuiti, vi informano, solo per filantropia o solo per poter piazzare il loro advertising.

Anche lì c’è una consapevolezza (o almeno ci dovrebbe essere) da parte nostra. Cediamo una parte della nostra sovranità sulla nostra identità e sulle nostre abitudini in cambio di servizi che sono grautiti perché in realtà oggetto di un cambio merci tacito tra le due parti. Leggi il blog

SOCIAL NETWORK, I NUMERI CI SONO, E ADESSO ?

Che ormai i numeri degli iscritti ai vari social network siano esorbitanti e che gli stessi social network siano tantissimi è un dato di fatto incontrovertibile.

Secondo i dati di alcuni mesi fa Facebook, per numero di iscritti, sarebbe la terza nazione più popolosa al mondo.

I numeri dei Social Business sono altrettanto alti se pensiamo che stiamo parlando di manager e aziende. Il numero stesso di Social network, anche verticali, dedicati cioè a un determinato settore o a un evento aumentano a vista d’occhio.

Anche nelle nostre città non capita di rado di vedere nascere dei piccoli social network realizzati da giovani menti molto intraprendenti.

C’è fermento nell’aria. Si, ma che farsene ?

Se è vero come è vero che le quotazioni in borsa di Linkedin, alla sua partenza on line, sono state da brividi, se è vero che Microsoft pur di entrare nel mercato di internet e delle community on line è stata in grado di sborsare 8,5 miliardi di dollari per l’acquisto di Skype, è Leggi il blog

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