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Inbound Marketing, accompagnare il cliente nella scelta

Inbound marketing, cioè trovarsi al punto giusto nel momento giusto, cioè esattamente quando il tuo potenziale cliente ha bisogno di te. Se pensate alla pubblicità tradizionale che interrompe la fruizione del contenuto o lo disturba, possiamo dire invece che l’inbuond marketing  accompagna il cliente nella scelta.

Certo l’inbound marketing non si improvvisa, c’è bisogno di competenze, di una strategia, di strumenti utili all’ottenimento dei risultati.

Anche per l’inbound marketing c’è bisogno di realizzare funnel che ci aiutino a ottenere risultati. C’è bisogno che l’estraneo che giunge a fruire dei nostri contenuti diventi “lettore” e, successivamente, potenziale lead.

Ma prima di ogni altra cosa: Cos’è l’inbound marketing ?

E’ un metodo in grado di farti pensare ai risultati che vuoi ottenere, a fornirti strategie utili a “ingaggiare” il tuo potenziale cliente. In pratica, un metodo in grado di farti intercettare le persone che cercano il tuo prodotto, o meglio a intercettare le persone che in quel momento sono “disponibili” a valutare e acquistare il tuo prodotto in quanto rispondente alle loro esigenze.

Con l’inbound marketing le aziende e i liberi professionisti diventano ciò che i clienti vogliono che siano. Lo diventano grazie alla produzione e alla diffusione di contenuti di qualità, conquistando la fiducia degli interlocutori, favorendo l’arrivo naturale dei potenziali clienti sulle proprie pagine.

Diciamolo subito, se si ha fretta di vendere, se lo si vuole fare senza farsi conoscere, la strada non è questa. La strada è drogare il mercato con valanghe di advertising, molto dispendiose e non necessariamente efficaci. 

  • Primo passo: farsi apprezzare;
  • Secondo passo: conquistare la fiducia dei propri interlocutori;
  • Terzo passo: guidare l’utente verso le pagine utili ai propri scopi;
  • Quindi: creare, on line, degli inbound marketing funnel.

Di cosa abbiamo bisogno per fare Inbound Marketing ?

Abbiamo bisogno, come detto, di un metodo di lavoro che passi attraverso: influencer marketing, video marketing, native advertising e tutto ciò che ti consente di creare contenuti utili per il pubblico.

Comportandoti così non avrai bisogno di spingere sull’acceleratore per ottenere risultati, verranno nel tempo da soli.

Come per ogni cosa non c’è una ricetta unica per tutti per fare Inbound Marketing e per creare degli Inbound Marketing Funnel. Ogni azienda, ogni professionista può avere bisogno di percorsi più o meno complessi e dell’utilizzo di uno o più strumenti.  Non è detto che si arrivi immediatamente alla vendita, può darsi che si debba utilizzare i lead generati per fare e-mail marketing, per iniziare un dialogo sui social, ecc. ecc. per poi giungere al risultato atteso.

Attenzione però che l’inbound marketing non si ferma solo con la vendita. Bisogna mantenere e conservare il contatto con il cliente . Ancora una volta un ruolo fondamentale lo svolgeranno: il nostro blog, i nostri canali social, le nostre newsletter a tema, i gruppi Facebook e Linkedin.

Qualcuno, già un po’ di anni fa aveva fatto intendere che il Blog era morto e che ben presto sarebbe stato sostituito da altri strumenti. Purtroppo per lui il blog è vivo e vegeto ed è uno strumento che in un funnel di marketing non potrà mai mancare e sarà presente in parecchi passaggi del funnel che si andrà a progettare. Dove mettereste i contenuti se non ci fosse il Blog ? Dove suscitereste l’interesse con contenuti vostri e non mediati da altre piattaforme non di vostra proprietà, dove, e in un luogo solo, i vostri potenziali clienti e i vostri clienti affezionati troverebbero tutto insieme “il vostro pensiero”?

Il Blog va ad intercettare quel pubblico che prima di cercare prodotti e soluzioni cerca: informazioni e suggerimenti e sono la stragrande maggioranza in internet.

Fateci caso, scegliete un argomento e vedete quali sono le query di ricerca. La maggior parte delle query sono formulate sotto forma di domanda. La maggior parte dei risultati che vengono fuori nei motori di ricerca sono risposte, il più vicine possibile, a quella domanda.  

Il cliente: Da possibile contatto a tuo promoter…

I contenuti del tuo blog saranno decisivi per far giungere i possibili clienti sul tuo sito internet, sapranno che esisti, cominceranno a conoscerti, ad apprezzarti e a darti fiducia, a percepire il tuo valore, a diventare tuo cliente e (si spera) a parlar bene di te.

Inbound Marketing ! Ne parleremo ancora !

    Content Marketing, e che ci vuole !

    Capita spesso di sentir dire che per fare content marketing c’è bisogno di sapere scrivere. Ovviamente questo è vero, è come dire che per essere una star della musica bisogna saper cantare.

    Scrivere però è una cosa, scrivere sapendo quali obiettivi bisogna raggiungere, quale sarà o deve essere il tuo pubblico, su quali canali sarà pubblicato il tuo scritto, quale deve essere il risultato, a quale “atterraggio” deve condurre ciò che stai scrivendo è un’altra cosa.

    Certamente il lavoro non potrà essere qualcosa del tipo: “scrivi qualcosa su quel prodotto, su quella linea di prodotti o magari sull’azienda”.

    Proviamo a chiederci:

    • Ma quei prodotti andranno a un pubblico finale ?
    • Ubicato dove ?
    • Qual’è il segmento di mercato ?
    • Cosa dicono sulla stessa cosa i miei concorrenti ?
    • Cosa voglio ottenere con questo scritto ?
    • Dove lo vado a veicolare ?
    • Quali sono i canali più appropriati per la sua divulgazione ?
    • Quale sarà il titolo che userò per colpire il mio pubblico ?
    • Quali call to action (link che conducano ad un atterraggio che dia valore alla mia azienda) inserisco nel mio post ?
    • Riesco a creare (se previsto) un funnel di marketing utile ai miei obiettivi di marketing e commerciali ?
    • Ho parlato con il cliente per sapere qualcosa in più su ciò che devo scrivere ?
    • Ciò che scrivo è in linea con lo stile aziendale ?
    • Se modifico lo stile comunicativo è perché anche l’azienda vuole cambiare ?

    Le domande che ci possiamo e dobbiamo porre sono centinaia. Possiamo concludere dicendo che saper scrivere è il primo degli ingredienti, sapere come e cosa dire è un’altra cosa.

    E’ come dire che il cantante sa cantare, ma se saprà anche “interpretare” la sua canzone emozionando il suo pubblico sarà sicuramente meglio.

    Se volete approfondire contattatemi:

       

      Digital Strategies: Ma in local cosa bisogna fare per ottenere più clienti ?

      Se abbiamo deciso che i canali digitali sono utili a farci trovare su internet e ad aumentare il numero dei nostri potenziali clienti in store allora non abbiamo che da mettere in campo una strategia digitale che ci faccia trovare dai clienti individuati nel nostro raggio d’azione.

      Si, ma che cosa dobbiamo fare?

      • Come prima cosa dobbiamo farci trovare sulla rete. Quando un utente cerca sui motori di ricerca un prodotto o un servizio che rientra nelle nostre categorie merceologiche, questo utente ci deve trovare, e ci deve trovare tra i primi 5-6 risultati della prima pagina, dopo quelli sponsorizzati, se parliamo di posizionamento organico.
      • Geolocalizzare on line la nostra attività, vedi Google Maps e Google My Business.
      • Per fare ciò bisogna essere bravi a fornire tutte le informazioni necessarie sui nostri prodotti e far capire ai nostri interlocutori che, per acquistare non ci sarà nulla di più facile che venire in negozio.
      • Non bisogna mai dimenticare di provare a fidelizzare i nostri interlocutori e di creare un legame, un contatto, tra la nostra azienda e loro.
      • Grazie a questo contatto potremo: tenerli informati e in contatto con noi; potremo intessere e gestire relazioni.
      • Se il potenziale cliente viene in negozio (ma anche nel nostro sito), bisognerà fare in modo che che possa vivere esperienze, sentire profumi, toccare il prodotto, saggiare una stoffa, vedere un effetto tecnologico, partecipare a una demo, essere parte di un show sul prodotto con uno stakeholder del settore.

      Molte delle cose elencate non sono del tutto replicabili sui canali digitali. Su queste dobbiamo giocare e vincere portando le persone a incontrarci…. e… in negozio, mai abbandonare il cliente a sé stesso !

      Il commerciante del ventunesimo secolo deve giocare sul suo store come se fosse (e lo è) un punto di forza e non di debolezza. Non abbiamo idea di quanti possibili clienti ci sono là fuori !

      Per approfondire non esitare a contattarmi !

        Web strategies: Ma ce le hai le risorse ?

        Quello che mi accingo a fare non è certamente un discorso venale. Capita spesso di incontrare possibili clienti che, dopo aver declinato il loro sogno di sbarcare sul web per vendere on line o per fare più engagement e portare più gente nel proprio negozio, nella propria attività, si spaventino nella lettura del preventivo.

        Il web di oggi non è un’attività di “presenza” sulla rete, è un’attività di contatto, di diffusione del proprio brand, delle proprie offerte, di promozione dei propri prodotti, di contatto con le persone, di aggiornamento continuo dei contenuti, di realizzazione di foto e video, di stesura di white-paper e pubblicazioni da concedere ai propri clienti, di relazioni da instaurare e sostenere nel tempo.

        Il tempo, appunto, è una delle cose fondamentali da investire. Per fare tutto quanto elencato prima c’è bisogno: di studio, dell’approfondimento del mercato on e off line, della valutazione della concorrenza, di studio dei comportamenti dei potenziali clienti sulla rete, di capire come vengono effettuate le ricerche sulla rete, di mettere giù una strategia, di organizzare delle tattiche, di scegliere gli strumenti adatti e implementarli, di avere un piano commerciale, di pianificare i contenuti sui vari canali e produrli, di coinvolgere l’azienda in questa attività, di guardare e analizzare i dati dell’attività in corso, saperli leggere e valutare, saper correggere la rotta… e potrei andare avanti per ore.

        Questa sfilza di attività ha bisogno di risorse di due tipi: 

        1. Se si decide di affidarsi a consulenti esterni ci sarà bisogno di affidare loro questo gravoso impegno e fare in modo che lavorino in sinergia diretta con l’azienda sono necessari budget congrui da investire per poterli pagare.
        2. Se invece si pensa di investire sulle persone interne all’organizzazione aziendale, non bisogna cadere nell’errore di pensare che dato che sono interne, dato che già le paghiamo, allora il costo sarà basso.

        Se scegliamo l’opzione due, non dobbiamo mai dimenticare il fattore “tempo”. Queste persone avranno bisogno di tanto tempo (senza mettere in campo qui la valutazione della competenza e del tempo che sarà necessario per imparare). Questo tempo, come dice un vecchio adagio è: DENARO.

        Quando pensiamo di partire con un’attività di vendita e di favorirla con la rete, non dimentichiamo mai di farci questa domanda:

        QUANTE RISORSE INTENDIAMO INVESTIRE ?

        BUON NATALE A TUTTI !  

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        Vendere Online, la rete al servizio delle imprese, ecco le slide presentate a SMAU Napoli

        Lo scorso 15 dicembre a Napoli durante l’edizione 2017 di SMAU Napoli, nell’arena SMAU Academy ho presentato le slide che vado a pubblicare qui di seguito.

        Il titolo del mio workshop era:

        Vendere utilizzando la rete: webrooming e funnel di marketing digitale, come cambia il business on line 

        Se vuoi approfondire contattami !

          Vendere on line, strategie e opportunità con il Digital Marketing. Ne parliamo a Napoli !

          C’è una battaglia in corso tra chi vuole vendere on line e chi vende in negozio ? Una delle due parti soccomberà ? I consumatori faranno una scelta definitiva ?

          Io credo che entrambe le parti potranno continuare a fare business a patto che entrambi, negozio on line e negozio fisico utilizzino correttamente e a proprio vantaggio la rete.

          Si possono mettere in campo strategie digitali per portare persone nel proprio e-commerce e fare in modo che acquistino attraverso funnel di vendita ben organizzati e un’attività sulla rete appropriata e si può portare persone, lavorando sulla rete in negozio, nel proprio negozio fisico in città, nel quartiere.

          Quello che è imprescindibile è l’attività sulla rete per restare agganciati ai propri clienti di sempre e per coinvolgerne di nuovi.

          Ci sono due fenomeni oggi on line: lo showrooming, chi va in negozio sceglie il suo prodotto e lo acquista on line, e il webrooming, chi sceglie il prodotto sulla rete e acquista in negozio. Se si riesce a intercettare, a seconda dei propri obiettivi,  ciascuno di questi fenomeni ognuna delle due “fazioni” in guerra riuscirà ad ottenere ottimi risultati di vendita…

          Se volete abbiamo l’opportunità di approfondire questi temi il prossimo 15 dicembre a Napoli, presso la Mostra d’Oltremare a SMAU alle 10. L’appuntamento è presso l’Arena Smau Academy. Vi aspetto là e ne parliamo.

          Il titolo del Woorkshop è: Vendere utilizzando la rete: webrooming e funnel di marketing digitale, come cambia il business on line – Cliccate qui per iscrivervi

          Cosa sai del “tuo” cliente ?

          Ecco provate a riflettere… 2 minuti per capire se riusciamo a fare tesoro di quelle “visite” che arrivano nei nostri negozi, uffici, attività, siti internet, e-commerce. Ecco se qualche dubbio vi scatta dopo questo breve video, venite il 5 ottobre in Camera di Commercio a Foggia a: “Store Telling – Come (non) comunicano e quali strumenti (non) adoperano le attività commerciali” (Iscriviti)

          [youtube https://www.youtube.com/watch?v=4Ei_QhJzSN8]

          La pazienza resta una virtù, il posizionamento naturale pure

          Lo dico subito non è un post contro l’advertising, anzi, penso che senza sponsorizzate sia sui social network che nei motori di ricerca difficilmente si possano raggiungere risultati decenti se non in mesi… anzi, anni di lavoro.

          Detto questo voglio però spezzare una lancia per coloro i quali (io sono tra quelli) sostengono che sia necessaria anche una paziente opera di produzione di contenuti che riempiano in modalità organica e naturale i nostri canali social, i nostri blog, i nostri siti internet.

          Possiamo paragonare il posizionamento organico o naturale a un maratoneta che non deve bruciare tutte le sue energie nei primi 500 metri, ma che deve invece centellinare le sue forze per tutti i 40 km che andrà a percorrere.

          E’ fondamentale oltre ad avere un piano dettagliato delle campagne campagne di advertising da svolgere nei prossimi 3-6 mesi, avere anche un piano editoriale e di marketing in grado di aiutare nella produzione di contenuti utili al posizionamento del brand e dell’azienda sulla rete.

          Se “droghiamo” i risultati solo con sponsorizzate Facebook, ad esempio, e sponsorizzate Google, avremo dei buoni risultati legati solo ed esclusivamente alla durata delle campagne.

          Appena chiuse le campagne o sospese, i nostri grafici di accesso al sito o le interazioni e i mi piace con post e pagina Facebook, tenderanno di nuovo a zero.

          Quello che voglio dire è che, secondo la mia esperienza maturata in questi anni, se si agisce solo sulle sponsorizzate non si riesce a fidelizzare il proprio pubblico, ma si andrà sempre a incrociare nuovo pubblico che, potrà pure dare un segno di vita le prime volte, ma che poi, alla lunga, non tornerebbe più non trovando motivi e stimoli a seguirvi… a prescindere da quando spendiate per “la pubblicità”.

          L’advertising serve, ma serve essere anche continui e interessanti. L’advertising serve, ma bisogna essere anche in grado di fornire ai propri interlocutori un’esperienza duratura e non solo momentanea.

          Immaginate un negozio che si riempie solo perché fa pubblicità, un negozio che non fidelizza mai la sua clientela e che non riesce mai a creare una “relazione” con i propri clienti. E’ un negozio destinato alla chiusura o a spendere in eterno budget spropositati.

          Ecco perché secondo me “la pazienza resta una virtù, il posizionamento naturale pure”. 

          Per chi vuole saperne di più, scrivetemi pure:
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