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In Camera di Commercio a Foggia per parlare di Ecommerce

Giovedì 27 giugno sono stato in Camera di Commercio con i miei colleghi dello staff di Qcommerce per approfondire le tematiche dell’e-commerce con gli imprenditori del territorio. Lo abbiamo fatto con una provocazione e cioè partendo dal titolo: “Magazzini pieni, negozi vuoi. Dove sono i clienti ?”

Ne è venuta fuori una chiacchierata interessata fatta di esperienze vissute, curiosità, utilizzo non sempre entusiasmante dei market place, timori nell’affrontare il mercato in modo innovativo.

L’idea è sicuramente quella di vederci nuovamente. Intanto ognuno è tornato a casa con un’esperienza in più.

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Dove sono finiti i vostri clienti ? Parliamone !

Sempre più attività imprenditoriali e commerciali vedendosi magazzini e scaffali pieni e negozi sempre più vuoti si chiedono in cosa stiano sbagliando e che fine abbiano fatto i clienti.

In un mondo sempre più competitivo e senza confini, con una concorrenza sempre più agguerrita che riesce a mettere in difficoltà anche le catene della GDO, che fare ?

Chiudere ? Scappare in un altro territorio ? Cambiare attività ? Dare la colpa ai clienti che non ci amano più ?

Io direi di no !

Ogni azienda ha la sua storia e ciascuna storia va studiata e ad essa vanno applicate le giuste strategie.

Si dice che la colpa è della concorrenza che fa la rete, la colpa è di internet !

Ma se internet è uno strumento comunque utilizzabile da tutti coloro i quali ci vogliano investire perché non provarci ?

Io e i miei colleghi della squadra di Qcommerce, con l’organizzazione della Camera di Commercio di Foggia, il prossimo 27 giugno alle ore 15, i via Michele Protano,7 a Foggia animeremo l’incontro dal titolo:

Magazzini pieni, negozi vuoti. Dove sono i clienti ?

L’evento è pensato per le aziende che vogliono partire con un progetto ecommerce e creare nuove opportunità di business: dalla intercettazione di nuovi clienti alla loro fidelizzazione.

Ecco il programma del workshop, i temi e i relatori che interverranno:

Punto Impresa Digitale a sostegno delle imprese
Giuseppe Longo
Punto Impresa Digitale – Camera di Commercio di Foggia

Digital Innovation Hub
Massimo Mezzina
Digital Innovation Hub – Compagnia delle Opere Foggia

Definizione degli obiettivi e strategia digitale, errori da evitare nella progettazione della piattaforma ecommerce
Raffaele Tortora
Ecommerce manager – Qcommerce

Analisi della domanda online per intercettare clienti e buone pratiche di fidelizzazione con il direct marketing automatizzato
Giuseppe Cristofaro
Digital strategist – Qcommerce

La piattaforma ecommerce al centro di un ecosistema web multicanale: marketplace, social, blogging
Michele Dell’Edera
Blogger, web strategist – Qcommerce

Vi aspetto il 27 giugno a Foggia ! Segnalate la vostra presenza !

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Marketing Digitale: Partiamo dal progetto, facciamoci 10 domande

Se mi sono sempre soffermato sull’importanza dell’ascolto, non posso che ripartire da qui per parlarvi di progettazione digitale e marketing…

Se un consulente vuole mettere in campo un progetto che utilizzi il web per il successo del proprio cliente non può che partire che dall’ascolto del cliente stesso.

Come si suol dire bisogna sedersi a tavolino con il cliente e parlare con lui partendo da alcuni dati che restano fondamentale per capire quanta strada si farà e se sarà quella giusta. Provo a raccontarvi di alcune domande che uso spesso con i miei potenziali clienti.

  • Prima domanda da fare al nostro potenziale cliente, imprenditore: perché pensa di dover partire con un progetto digitale ? Sito, mobile, social, Direct Marketing, ecc.
  • Seconda domanda:  Dove vuole arrivare? Quali sono i suoi obiettivi commerciali per il canale digitale?
  • Terza domanda: Capiamo meglio, quanto pensa di dover fatturare a regime con questo canale ?
  • Quarta domanda: In quanto tempo pensa di rendere profittevole la sua attività su web ?
  • Quinta domanda: Quali sono le risorse economiche che pensa di mettere a disposizione per questo progetto, sapendo che ci sarà un periodo nel quale i costi (investimenti) supereranno i ricavi ?
  • Sesta domanda: Quali e quante sono le risorse umane che vuole dedicare a questo progetto ? Quante ore giornaliere queste persone dedicheranno al progetto ?
  • Settima domanda: Questo progetto integrerà, sostituirà gradualmente o sarà l’unico canale di vendita dell’ azienda ? A seconda della risposta cambiano anche tattiche, strategie e risorse necessarie a raggiungere gli obiettivi prefissati.
  • Ottava Domanda: Qual’è il suo mercato di riferimento (i clienti)
  • Nona domanda: Qual’è l’offerta già presente sul mercato e in particolar modo anche sul mercato digitale (i fornitori)
  • Decima domanda: Quali sono o saranno i suoi punti di forza.

Fermiamoci qui, anche se ciascuna di queste domande ne sviluppa certamente delle altre, e proviamo, in qualità di consulenti, a far rispondere i nostri clienti a queste prime dieci.

Fatto ciò, il nostro progetto, comincerà ad avere le indicazioni utili per cominciare a lavorarci sopra.

Come sedersi a tavolino con il cliente ? O di persona o via Skype (o altro), se le distanze non lo consentono, non cambia, quello che è certo che non ci si può fermare alle sole apparenze o sensazioni personali.

Contattami se vuoi !

    Ecco il mio podcast da SMAU Academy: #webrooming e #funnel di marketing digitale e come sta cambiando il business online.

    Lo scorso anno a #Smau #Napoli, adesso il podcast di quel mio workshop è disponibile in SMAU #Academy

    Con Michele Dell’Edera – Pillole di web Strategies – Digital Strategies parliamo di #webrooming e #funnel di marketing digitale e di come sta cambiando il business online.

    Buon ascolto! https://itunes.apple.com/it/podcast/vendere-utilizzando-la-rete/id1105399198?i=1000417708666&mt=2

    Se vuoi saperne di più contattami:

      Qualche curiosità interessante: Il 16,37% degli acquisti online totali viene effettuato il lunedì

      Con l’apparizione della Grande Distribuzione Organizzata cioè di ipermercati e centri commerciali, il week-end (venerdì e sabato in particolare) è diventato il momento in cui ci si reca in questi luoghi per fare acquisti.

      In effetti molte famiglie approfittano dei giorni non lavorativi per fare le spese legate al quotidiano settimanale e cioè: cibo e articoli per la casa.

      Pur non essendo lontani da queste situazioni e vedendo ancora file in alcuni negozi nel w.e. qualcosa sta cambiando con l’arrivo della possibilità di effettuare acquisti on line.

      I consumi e le abitudini relative cambiano con il cambiamento dei tempi.

      Secondo alcuni dati provenienti dalla Spagna e in particolare da SeQura (azienda che si occupa di sistemi di pagamento on line), dal 2013 c’è una tendenza che vede gli acquisti spostarsi durante tutto l’arco della settimana e quindi anche dal lunedì al venerdì. Gli acquisti nel fine settimana sono in calo.

      Se una volta il lunedì nell’immaginario collettivo era visto come giorno in cui cominciava la settimana lavorativa o scolastica, oggi, con grande sorpresa, il lunedì è il giorno in cui si acquista di più via Internet, gli fa compagni anche il giovedì.

      E’ colpa dell’e-commerce ? In realtà è “colpa” del cambiamento delle abitudini di acquisto e degli strumenti che gli acquirenti hanno a disposizione per fare compere.

      Con le-commerce di ultima generazione sono migliorati e di molto i servizi servizi di consegna delle merci (24/48 ore) e i consumatori non si sentono più obbligati a sacrificare il giorno libero per uscire a fare compere.

      Anche l’e-commerce però deve fare le sue scelte per rimanere al passo con i tempi e non lasciare completamente il campo ai grandi player.

      Piattaforme user friendly, delle user experience di alto profilo, usabilità e facilità nel raggiungere gli obiettivi di acquisto, facilità nelle modalità di pagamento, usabilità mobile, presenza sui motori di ricerca e campagne social sono aspetti ai quali non si può rinunciare.

      Non esitate a contattarmi per ulteriori approfondimenti:

         

        Inbound marketing, attrarre e coinvolgere i clienti. Saranno loro a cercarti.

        Quale ruolo per il Blog

        Per cominciare un funnel di marketing che funzioni è necessario portare le persone interessate al tuo business sulle tue pagine.

        E’ necessario quindi avere un piano editoriale con la programmazione dei contenuti, pubblicarli e cominciare così a creare interesse e traffico. E’ sufficiente ? Sicuramente è il primo passo.

        Quindi è necessario senza ombra di dubbio avere un blog e lavorare affinché i contenuti siano concepiti in ottica SEO, cioè vengano ottimizzati per indurre il motore di ricerca a trovarle e a indirizzarvi gli utenti della rete.

        E’ consigliabile, perciò, fare un lavoro sulle keyword che devono essere presenti e contestualizzate all’interno dell’articolo che andremo a scrivere. Non dimentichiamo quello che ci siamo detti nell’articolo precedente e cioè che chi naviga cerca “informazioni”, pone domande, i nostri contenuti devono rispondere a delle domande, devono soddisfare questa ricerca di informazioni.

        Ma il blog non serve solo a portare pubblico sulle pagine aziendali e a far apprezzare i contenuti, serve anche a portare il pubblico, in maniera abbastanza naturale, verso gli obiettivi on line aziendali. Per fare ciò si creano delle landing page, in grado di ricevere l’atterraggio del pubblico che arriva dal blog e dagli altri canali dell’ecosistema web aziendale.

        Dal Blog alle Landing Page

        Per portare traffico dal blog alle landing è bene inserire all’interno del testo dell’articolo e del post del blog dei link che portino alla landing page. Si potrebbero anche usare dei banner interni al testo o nella sidebar laterale del blog o nel suo footer.

        E’ chiaro che questi link devono essere contestualizzati e non percepiti come qualcosa d’altro rispetto al contenuto del post. Anche le sidebar possono essere personalizzate per categoria o tag, specialmente se parliamo di WordPress come CMS (Content Management System).

        Se ad esempio ho degli articoli del content marketing e sono così categorizzati potrei fare in modo che ci sia una sidebar personalizzata che contenga banner che portino a una landing page che parli di questo tipo di servizio.

        Inbound Marketing: non il blog, ma un ecosistema

        Ovviamente non ci si può basare solo sui probabili e possibili risultati rivenienti dall’attività editoriale sul Blog.

        Giusto per fare un esempio i contenuti video e le immagini oggi giocano un ruolo fondamentale nell’attirare pubblico. Essi vanno veicolati attraverso le piattaforme social per  portare gli utenti verso le landing pages aziendali o verso prodotti specifici che intendiamo vendere o promuovere.

        Attorno all’azienda va creata una community, vanno utilizzati infuencer in grado di convincere il vostro pubblico.

        Bisogna essere in grado di tessere relazioni sulle rete e coltivarle, bisogna saper fare PR on line.

        Le scelte che si fanno per mettere su un funnel di inbound marketing devono essere guidate (almeno è auscpicabile) da un digital strategist in grado di supportare l’azienda nel suo percorso.

        E’ chiaro che per ogni obiettivo c’è una strategia, è quindi difficile dire se l’Inbound marketing sia meglio dell’outbound marketing.

        Quello che è certo è che l’inbound marketing ha in sè una nuova visione del mondo e cioè:

        • se l’outbound marketing punta con campagne esterne più o meno appariscenti a portare pubblico in negozio (da voi);
        • l’inbound marketing lavora affinché siano i clienti a cercarvi e venire da voi. Il concetto è rivoluzionario. Chi sceglie di venire da voi ha già fatto un po’ di strada verso l’acquisto.

        Proviamo a parlarne !

          Inbound Marketing, accompagnare il cliente nella scelta

          Inbound marketing, cioè trovarsi al punto giusto nel momento giusto, cioè esattamente quando il tuo potenziale cliente ha bisogno di te. Se pensate alla pubblicità tradizionale che interrompe la fruizione del contenuto o lo disturba, possiamo dire invece che l’inbuond marketing  accompagna il cliente nella scelta.

          Certo l’inbound marketing non si improvvisa, c’è bisogno di competenze, di una strategia, di strumenti utili all’ottenimento dei risultati.

          Anche per l’inbound marketing c’è bisogno di realizzare funnel che ci aiutino a ottenere risultati. C’è bisogno che l’estraneo che giunge a fruire dei nostri contenuti diventi “lettore” e, successivamente, potenziale lead.

          Ma prima di ogni altra cosa: Cos’è l’inbound marketing ?

          E’ un metodo in grado di farti pensare ai risultati che vuoi ottenere, a fornirti strategie utili a “ingaggiare” il tuo potenziale cliente. In pratica, un metodo in grado di farti intercettare le persone che cercano il tuo prodotto, o meglio a intercettare le persone che in quel momento sono “disponibili” a valutare e acquistare il tuo prodotto in quanto rispondente alle loro esigenze.

          Con l’inbound marketing le aziende e i liberi professionisti diventano ciò che i clienti vogliono che siano. Lo diventano grazie alla produzione e alla diffusione di contenuti di qualità, conquistando la fiducia degli interlocutori, favorendo l’arrivo naturale dei potenziali clienti sulle proprie pagine.

          Diciamolo subito, se si ha fretta di vendere, se lo si vuole fare senza farsi conoscere, la strada non è questa. La strada è drogare il mercato con valanghe di advertising, molto dispendiose e non necessariamente efficaci. 

          • Primo passo: farsi apprezzare;
          • Secondo passo: conquistare la fiducia dei propri interlocutori;
          • Terzo passo: guidare l’utente verso le pagine utili ai propri scopi;
          • Quindi: creare, on line, degli inbound marketing funnel.

          Di cosa abbiamo bisogno per fare Inbound Marketing ?

          Abbiamo bisogno, come detto, di un metodo di lavoro che passi attraverso: influencer marketing, video marketing, native advertising e tutto ciò che ti consente di creare contenuti utili per il pubblico.

          Comportandoti così non avrai bisogno di spingere sull’acceleratore per ottenere risultati, verranno nel tempo da soli.

          Come per ogni cosa non c’è una ricetta unica per tutti per fare Inbound Marketing e per creare degli Inbound Marketing Funnel. Ogni azienda, ogni professionista può avere bisogno di percorsi più o meno complessi e dell’utilizzo di uno o più strumenti.  Non è detto che si arrivi immediatamente alla vendita, può darsi che si debba utilizzare i lead generati per fare e-mail marketing, per iniziare un dialogo sui social, ecc. ecc. per poi giungere al risultato atteso.

          Attenzione però che l’inbound marketing non si ferma solo con la vendita. Bisogna mantenere e conservare il contatto con il cliente . Ancora una volta un ruolo fondamentale lo svolgeranno: il nostro blog, i nostri canali social, le nostre newsletter a tema, i gruppi Facebook e Linkedin.

          Qualcuno, già un po’ di anni fa aveva fatto intendere che il Blog era morto e che ben presto sarebbe stato sostituito da altri strumenti. Purtroppo per lui il blog è vivo e vegeto ed è uno strumento che in un funnel di marketing non potrà mai mancare e sarà presente in parecchi passaggi del funnel che si andrà a progettare. Dove mettereste i contenuti se non ci fosse il Blog ? Dove suscitereste l’interesse con contenuti vostri e non mediati da altre piattaforme non di vostra proprietà, dove, e in un luogo solo, i vostri potenziali clienti e i vostri clienti affezionati troverebbero tutto insieme “il vostro pensiero”?

          Il Blog va ad intercettare quel pubblico che prima di cercare prodotti e soluzioni cerca: informazioni e suggerimenti e sono la stragrande maggioranza in internet.

          Fateci caso, scegliete un argomento e vedete quali sono le query di ricerca. La maggior parte delle query sono formulate sotto forma di domanda. La maggior parte dei risultati che vengono fuori nei motori di ricerca sono risposte, il più vicine possibile, a quella domanda.  

          Il cliente: Da possibile contatto a tuo promoter…

          I contenuti del tuo blog saranno decisivi per far giungere i possibili clienti sul tuo sito internet, sapranno che esisti, cominceranno a conoscerti, ad apprezzarti e a darti fiducia, a percepire il tuo valore, a diventare tuo cliente e (si spera) a parlar bene di te.

          Inbound Marketing ! Ne parleremo ancora !

            Tendenze Retail 2018: intelligenza artificiale e coinvolgimento dei dipendenti

            Ultima puntata sulle tendenze retail 2018 venute fuori dalla ricerca portata avanti da Manhattan Associates, Inc.  e che ha portato alla luce cinque tendenze tecnologiche che porteranno i cambiamenti maggiori nel mondo delle vendite in negozio e on line.

            Bisognerà ripartire dall’utilizzo di tecnologie che si basino sull’intelligenza artificiale

            Non sono pochi gli operatori del Retail che hanno cominciato a sperimentare e utilizzare chat-bot e intelligenza artificiale. L’utilizzo di queste tecnologie consente di migliorare i servizi di assistenza ai clienti e il coinvolgimento dei consumatori nella vita dell’azienda e nelle vendite.

            Si prevede che, nei prossimi mesi, i proprietari di attività commerciali punteranno ad utilizzare sempre più tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, ad esempio: realtà virtuale e realtà aumentata. Si punterà inoltre a favorire sempre più quelle tecnologie che nella logistica e nel back-end utilizzino sistemi di apprendimento automatico (machine learning).

            La gestione del magazzino si farà sempre più sofisticata nel corso di quest’anno al fine di ottimizzare il lavoro e i tempi di evasione degli ordini dei clienti.

            Quindi, la conseguenza sarà caratterizzata da: miglior servizio e migliore efficienza operativa

            Sarà fondamentale utilizzare soluzioni in grado di coinvolgere i dipendenti.

            I millennials o generazione Y  cioè coloro i quali a cui piace partecipare ai flashmob, che non perdono gli happy hour, acquistano low cost, sono consumatori molto interessanti perché molto attivi, comprano on line, spesso sono youtuber, instagrammer, fashion blogger.

            In pratica sono consumatori 2.0 nati in piena rivoluzione digitale. Molti di loro hanno scelto il retail come settore per svolgere la propria attività professionale.

            Se così è i retailer devono affrontare una sfida molto interessante e impegnativa a livello di engagement: quella del coinvolgimento dei dipendenti. Per farlo i contenuti che questi dipendenti dovranno avere a disposizione dovranno essere: visivi, grafici, personali e digitali. 

            Se si vorrà vincere la sfida retail 2018, gli operatori del settore dovranno andare oltre i tradizionali canali di engagement.

            Bisognerà facilitare la condivisione di pensieri e reazioni, facendo in modo che essa possa essere sempre più intuitiva e creativa.

             

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