Nei giorni scorsi mentre facevamo una riunione con dei colleghi per delle pianificazioni per dei nostri clienti e in strada sentiamo l’inconfondibile: “Donne!… è arrivato l’arrotino!…”.
Dopo un primo sorriso reale, abbiamo cominciato a disquisire dicendo lui si che “intercetta la domanda latente”. Non so chi ha bisogno di sistemare forbici, coltelli, altro, ma passando per strada intercetti tutti e tutte coloro che in quel momento non stavano pensando di sistemare le “lame” di casa, ma che all’urlo: “donne è arrivato l’arrotino” hanno subito pensato di approfittarne.
Per il marketing on line oltre che intercettare la domanda consapevole è molto importante intercettare la domanda latente quella cioè che non scaturisce da ricerche consapevoli e immediate che fanno emergere un’urgenza (necessità), ma quella che emerge “vedendo”, “incontrando” l’oggetto o il servizio desiderato facendo altro.
Tipicamente la domanda latente oggi la si intercetta sui social network, Facebook ad esempio, Instagram e altri ancora dove, per la maggior parte dei casi, le persone si intrattengono più per il “cazzeggio” (tempo libero, curiosità, passioni… ecc.) che per altro.
L’arrotino passando per le strade e urlando “Donne… è arrivato l’arrotino!” compie un’azione fondamentale e cioè: distoglie l’attenzione di chi evidentemente era in tutt’altre faccende affaccendato e lo porta sulla sua lunghezza d’onda… “L’arrotino? posso sistemare le mie forbici e i miei coltelli… “
La stessa cosa deve fare chi ad esempio pensa di attrarre l’attenzione su una propria sponsorizzata Facebook. Deve essere in grado di far distogliere l’attenzione del navigatore di Facebook da ciò che sta facendo e portarlo a guardare il proprio contenuto e di conseguenza ad interessarsene.
Una grafica e un copy ben fatti possono aiutare in tal senso.
Intercettare la domanda latente è quindi un ingrediente fondamentale del marketing digitale.
Insieme alla capacità di intercettare la domanda consapevole formano un connubio essenziale per chi pensa di fare affari on line.
Localizzare un sito web significa avviare un processo che integri il sito per cultura, lingua e flusso informativo in un determinato territorio.
Localizzare però non significa tradurre il sito nella lingua necessaria. Bisogna andare ben oltre.
Bisogna identificarsi con il territorio ed essere identificati come autentici dal territorio dove si vuole operare…
Ecco in breve alcune attenzioni da porre in essere o di cui tener conto:
Le lingue garantiscono che il brand sia più autentico rispetto a chi lo consulta e ne usufruisce.
Una comunicazione corretta messa in campo consente di essere percepiti come attenti alla realtà locale dove si vuole operare. Ad esempio, banalmente, il formato adottato per comunicare una data, la conoscenza di usanze e festività locali aiuta gli utenti di un determinato territorio a sentirsi a proprio agio sul sito.
Anche la configurazione dell’e-commerce (o del sito) come l’utilizzo della valuta giusta, i caratteri utilizzati, le modalità di pagamento e di consegna, non sono solo aspetti tecnici, ma parti fondamentali di un modo di approcciare i futuri clienti in modo corretto e “accogliente”.
Da non dimenticare anche di inserire numeri di telefono facilmente raggiungibili, note legali per le norme vigenti in quel luogo, elementi che spieghino la sicurezza del sito sono elementi fondamentali per acquisire la fiducia dei vostri contatti/clienti.
E’ importante inoltre che il proprio personale di marketing e vendite conosca bene il mercato locale e sappia interagire con esso.
Utilizzare al meglio per analisi delle ricerche e per la SEO i motori di ricerca più usati sul posto (ad esempio Yandex in Russia)
Una buona user experience anche nel sito tradotto risulta essere un altro elemento molto importante da mettere in campo.
Un’ultima cosa: è chiaro che tutte le attività SEO che si pongono in essere per un sito in Italiano vanno poste in essere anche per un sito in inglese o in russo. Qual’è la domanda e quali sono le modalità di ricerca sulla rete; Come si muove la concorrenza, ecc. ecc. Sono cose di cui non si può non tener conto
Un terzo dei clienti italiani è disponibile a lasciare il brand di riferimento a fronte di un’esperienza negativa, ecco in poche slide quanto emerso da una ricerca di SAS. L’importanza della customer experience.
Sono da sempre ultra convinto del fatto che, o si decida di fare da soli o si decida di farsi aiutare da un team di esperti per l’approdo della propria azienda sui canali digitali, ci sia bisogno di un “digital team”, cioè di un gruppo di persone che si faccia carico di seguire ed animare la presenza della propria azienda sulla rete.
Partiamo dall’inizio:
Prima fase, LA CONSAPEVOLEZZA: Se si decide di muoversi on line, e oggi è quasi imprescindibile, bisogna farlo conoscendone dinamiche, strumenti, modalità per raggiungere:
La cosa migliore prima di cominciare è chiedere ai propri consulenti di fare della formazione per conoscere meglio la rete e l’utilizzo che se ne può fare per raggiungere i propri obiettivi di business.
Conoscere le dinamiche, le opportunità e i rischi che un’attività digitale comporta è molto importante
Seconda fase, LA PROGETTUALITA’: Non entro nel merito di cosa bisogna mettere in campo anche perché ogni azienda deve progettare la propria presenza su web e questa presenza deve essere pensata ad hoc per ogni singola azienda
Fissare i propri obiettivi di business
Essere consapevoli di quali sono i propri clienti (target e Buyers personas)
Conoscere il proprio mercato
Conoscere la propria concorrenza e, in particolare, la propria concorrenza sulla rete nell’ambito dei segmenti della propria clientela sul mercato
Fissare le proprie strategie
Definire il budget necessario al raggiungimenti dei propri obiettivi e all’operatività del progetto
Terza Fase, IL DIGITAL TEAM: partiamo dal presupposto che abbiamo scelto di farci aiutare da dei consulenti esterni. E’ assolutamente errato pensare che tutto il progetto, compresa la sua operatività debba essere delegato all’esterno, c’è bisogno di punti di riferimento in azienda,c’è bisogno di un “digital team”.
Il Digital team sarà composto da:
Il/i consulenti
Il management aziendale, ad esempio: il CEO (amministratore/proprietario), responsabile marketing, responsabile comunicazione, responsabile vendite.
Una persona (almeno una) che tiene i contatti con i consulenti, che regge i fili con l’operatività aziendale, che lavora direttamente sui canali digitali di concerto con consulenti e management per tenere sempre aggiornati i canali digitali
Quarta fase, LA FORMAZIONE DEL DIGITAL TEAM: Serve ad “allenare” la squadra e prepararla per “entrare in campo”
C’è bisogno di rodare i meccanismi di lavoro per cominciare e lavorare serenamente e con profitto insieme.
Quinta Fase, LO STARTUP E LA GESTIONE: di questa fase ne ho parlato tante volte e qui non mi soffermo più di tanto e ci tornerò.
Sesta fase, LA VERIFICA DEI RISULTATI E LA CORREZIONE DELLA ROTTA: Anche di questa fase ne ho parlato tante volte e ci tornerò. E’ chiaro che durante l’operatività del progetto vanno misurati i risultati e consultati i dati a disposizione e, se necessario, apportando le modifiche necessarie a migliorarli.
Ma qual’è la “morale” di questo mio post?
Semplice:nella lunga esperienza che ho avuto in questi anni con aziende e clienti le cose sono sempre andate meglio quando l’azienda in prima persona ci ha messo del suo e ha partecipato con propri uomini al progetto.
Concludendo: formazione e team aziendale, con una buona squadra di consulenti, sono fondamentali per il proprio successo on line
Buongiorno a tutti e tutte, non credo di avere ricette utili a risolvere qualsiasi situazione, ma certamente mi sto ponendo il problema di come poter affrontare la fase due e le successive dopo una sbornia colossale di e-commerce e utilizzo della rete per vivere, lavorare e riempire le proprie giornate.
Le statistiche di vendita pubblicate da tantissimi, giornali, blog, portali e-commerce, ci dicono che gli italiani e non solo loro, non potendo uscire di casa hanno rivolto la loro attenzione all’unica “via d’uscita” che avevano in casa dall’inizio di marzo e fino ad oggi e cioè internet.
Dopo questo enorme periodo di chiusura o riduzione delle attività, come ne vengono fuori le aziende che sono state chiuse e che dal 4 e/o nelle settimane successive dovranno ripartire?
In questo periodo è chiaro che i marketplace l’hanno fatta da padrone, coloro i quali avevano già un ecommerce avviato e in grado di vendere lo hanno fatto abbastanza bene. Ma come ne vengono fuori coloro i quali come filiera di vendita avevano solo dei distributori e coloro i quali basavano i propri incassi solo sul proprio negozio e attività fisica?
Secondo me è su di loro, anzi con loro, che bisogna concentrarsi per capire come affrontare la fase 2 partendo da un presupposto o da un assunto:
Gli italiani, anche quelli più restii a utilizzare la rete per risolvere i propri problemi quotidiani in questo periodo, gioco forza, hanno superato questo tabù e, pur se non continuando, una volta usciti di casa a comprare con lo stesso ritmo on line, cominceranno per forza di cose ad utilizzare la rete, magari provando qualche disagio a comprare sui portali dei grandi player e non trovando di fronte a sé, nell’acquisto, la sorridente espressione del proprio commerciante di fiducia.
Ma che si fa? Chi ha un’attività si deve piegare all’ineluttabile e deve abbandonare il campo ? Si deve buttare con tutte le sue forze nella nuova avventura on line?
Quindi, cosa si deve fare?
E’ un concetto che proverò a sviluppare anche in post e interventi successivi a questo ma secondo me:
Il negoziante deve oggi affacciarsi alla rete, deve aprire il suo canale e-commerce, ma lo deve fare con quella che è la sua proposta di valore, a mio avviso:
Il suo sorriso e la sua disponibilità: sempre rassicuranti verso i propri clienti
La sua stretta di mano: cioè quella capacità di ispirare sempre e comunque quella fiducia che stata la sua arma vincente nel corso degli anni passati.
Cosa vuol dire tutto ciò? Vuol dire che:
Deve diventare punto di riferimento sulla rete “come negozio di vicinato”, dove per “vicinato” oggi intendo più quello della vicinanza morale nei confronti del cliente (il famoso sorriso) che quello della vicinanza fisica (vicinanza a casa).
Non è detto che tutta la vendita debba concludersi on line: si potrebbe concludere al momento della consegna, presso il cliente, o al momento della consegna presso il punto vendita (la famosa stretta di mano – sicuramente virtuale al momento)
In pratica c’è da reinventarsi senza arrendersi, c’è da pensare al futuro, come un futuro certamente difficile (specialmente nell’immediato), ma che se affrontato con i giusti approcci può aprire anche nuove strade al business.
Un piccolo cenno, ma il tema è enorme… In questo periodo per certi versi è il saltato l’anello della catena distributiva per le aziende che producono: alcune si sono fermate (quelle che dovevano), altre hanno cominciato a vendere direttamente ai consumatori… Un tema scottante che certamente farà parlare di sé sia tra i produttori che tra i distributori. Se vi va ne parleremo.
Non voglio collegare questo mio breve pensiero al momento che stiamo vivendo, ma più in generale a quelle scelte che, forse proprio oggi è bene cominciare a valutare.
Penso a tutti quei negozi e attività commerciali presenti nelle nostre città che potrebbero certamente migliorare il proprio business scegliendo di vendere anche attraverso la rete, di aprire un proprio e-commerce
Direi che forse è giunto il momento di passare dal solo negozio fisico al negozio on line !
Ecco solo alcune delle opportunità che ti si pareranno davanti:
Il tuo negozio sarà “aperto” 24 ore su 24
Riuscirai a raggiungere più clienti in minor tempo visto che utilizzerai apposite digital strategies e canali in grado di superare tutti quei limiti che il negozio fisico pone: distanza, orario di apertura, parcheggi, tempo necessario per raggiungerlo, ecc.
Il tuo brand sarà conosciuto da più persone che raggiungerai utilizzando: social, motori di ricerca, campagne di advertising, una corretta gestione dei contatti
Sarai in grado di conoscere al meglio il tuo mercato, grazie alle analisi di mercato e dei competitor che sarà necessario realizzare.
Lavorerai con gli appositi strumenti e le dovute strategie volte alla fidelizzazione dei tuoi clienti
I tuoi investimenti saranno mirati al miglior risultato possibile con evidenti possibilità di abbattere gli sprechi!
Proviamo a focalizzare meglio questi vantaggi:
Cambierà quindi il tuo approccio con il lavoro e con il cliente, visto che sarai aperto 24 ore su 24 con il tuo negozio. In questo modo i tuoi possibili clienti potranno accedere al tuo store e acquistare senza vincoli di orario, un vantaggio che sembra banale, ma che cambia e di molto la percezione che essi possono avere di te.
L’utilizzo di internet, quale canale di vendita, ti consentirà di raggiungere un numero più ampio di clienti grazie ad apposite campagne targhettizzatesui tuoi possibili clienti e su quanti possono essere interessati alla tua merce e al tuo brand. Se si paragona la quantità di persone raggiunte grazie alla rete, rispetto a quelle che si raggiungerebbero con gli strumenti tradizionali (ad esempio volantinaggio di massa) difficili da targhettizzare è chiaro che oltre al fattore numero di persone raggiunte, si aggiunge anche il fattore qualità delle persone raggiunte.
La combinazione dell’utilizzo di canali ben usati come i social (facebook, Instagram, Linkedin e altri ancora), il lavoro di SEO (Search Engine Ottimization) per rendere ben indicizzata ogni singola pagina del tuo sito sui motori di ricerca, delle ben congegnate campagne di advertising sui motori di ricerca (ad esempio sulla rete di ricerca di Google) o sui social (ad esempio su Facebook Business Manager o Linkedin Campaign Manager), contribuiranno a far crescere il tuo brand e la sua reputazione commerciale.
Molte delle azioni qui già elencate possono avere un buon riscontro e risultati soddisfacenti solo se accompagnate in precedenza da una corretta analisi del mercato che si sostanzia in tre cose fondamentali: l’analisi della concorrenza (off line e on line), l’analisi dell’andamento del mercato del tuo settore sulla rete, l’analisi delle ricerche effettuate sulla rete dalle persone interessate alla tua tipologia di prodotti.
Il lavoro però non si ferma e non si deve fermare solo alla ricerca dei nuovi clienti, ma una grande attenzione deve essere rivolta a mettere in campo strategie di fidelizzazione degli stessi attraverso opportune attività di marketing post vendita e di cura del prodotto e del servizio, oltre all’implementazione, sul tuo sito internet, di opportune strategie e procedure di marketing automation in grado di seguire “da sole” il cliente e a farlo innamorare del tuo negozio e del tuo servizio.
Spesso ci si ferma alla quantità del budget da investire, più che alla qualità dell’investimento (come si investe). Questo comporta dei possibili sprechi che ovviamente sono da evitare.
Certo, come avrai avuto modo di leggere in questo mio post le opportunità da cogliere e il lavoro da mettere in campo è notevole. E’ per questo che ti consiglio anche di approfondire questi argomenti anche con scuole specializzate in questo campo come Digital Coach e il suo Master in e-commerce
A cura di Fabio Plebani, Country Manager per l’Italia di idealo
In un momento nel quale l’economia italiana (tradizionale) è pressoché ferma, e non si sa ancora quando ripartirà, è possibile ricorrere ai numerosi strumenti e vantaggi offerti dal commercio digitale, in particolar modo per le comodità di ordine e per le consegne a domicilio. Tuttavia, c’è chi potrebbe approfittare della situazione, tra prodotti con notevoli rincari e offerte ingannevoli. Proprio per questo è importante affidarsi al monitoraggio in tempo reale della comparazione prezzi. idealo – portale internazionale di comparazione leader in Europa – data la situazione delicata che si sta vivendo, vuole condividere con i consumatori digitali cinque preziosi consigli per beneficiare al meglio dell’esperienza di acquisto online, ora più che mai.
Imparare a utilizzare la comparazione prezzi:
In Italia, proprio in questo momento, l’uso della comparazione prezzi è in notevole crescita con un aumento delle intenzione di acquisto del +21,4% rispetto alle prime settimane del mese di Febbraio 2020[1] (si parla invece di un +16,4% di utenti online[2])[3]. Ciononostante, molti italiani non sanno ancora quali vantaggi può portare comparare i prezzi prima di effettuare un acquisto.
Un motivo per utilizzare la comparazione prezzi è dato dal fatto che proprio i prodotti più costosi sono solitamente quelli su cui si ottiene maggiore risparmio in valore assoluto, cioè in euro. Basti pensare al settore grandi elettrodomestici che solitamente garantisce una convenienza all’acquisto considerevole. Per esempio, nel caso in cui si volesse approfittare di questo momento per informarsi online e pensare a riarredare la casa, si potrebbe risparmiare addirittura il -22,5%, pari in media a circa 145 euro per ogni categoria, nel caso in cui si acquistasse nel mese più vantaggioso ogni singolo modello. Si tratta, infatti, di una percentuale media sui 15 grandi elettrodomestici principali[4]. Presi singolarmente, i singoli prodotti possono garantire risparmi decisamente maggiori: accessori per cappa aspirante (-59,8%), frigoriferi professionali (-57,3%), cantinette frigo per vino (-26,5%), cucine economiche (-25,7%), piani cottura (-24,9%), cucine con piano cottura (-20,9%) e forni (-19,8%)[5]. Più è costoso il prodotto, più il corrispettivo in euro è maggiore. Ad esempio per i frigoriferi professionali il risparmio corrisponde a -703,05euro mentre per le cucine economiche è di -350,8 euro. In totale, nell’arco di un anno, per l’acquisto di tutti gli elettrodomestici si potrebbe risparmiare sino a circa 2150 euro. Si tratta di una cifra considerevole, specialmente per chi sta arredando da zero una nuova abitazione.
Non avere fretta nel completare gli acquisti:
I prezzi nel corso della settimana cambiano, è necessario avere pazienza e prendersi del tempo per osservare il mercato. I prezzi, infatti, quando si parla di e-commerce non sono fissi come nei negozi fisici ma variano a seconda di determinati parametri. Si tratta di un fenomeno ormai noto, chiamato “dynamic pricing”, secondo cui i prezzi variano nel tempo in base ad alcune variabili, tra cui la domanda del mercato, l’orario o il giorno della settimana, le offerte degli altri shop o differenti tipologie di cliente. Un esempio attuale per capire il fenomeno è rappresentato dalle mascherine respiratorie o dai prodotti disinfettanti. A causa della pandemia dovuta al Coronavirus, infatti, i prezzi di queste due tipologie di prodotto hanno recentemente subito numerose variazioni, anche nell’arco della stessa giornata, rendendo fondamentale il controllo dell’andamento del prezzo.
In che giorno conviene acquistare online un determinato prodotto? Secondo l’analisi effettuata da idealo il lunedì sono più convenienti televisori, profumi da donna, fotocamere digitali mirrorless e obiettivi fotografici; il mercoledì conviene acquistare caschi moto, console di gioco e casse altoparlanti; il giovedì sono più convenienti frigoriferi e aspirapolveri mentre il venerdì sneakers, cuffie, notebook e scarpe outdoor. Infine il sabato tra i prodotti più convenienti vi sono smartphone, scarpe da corsa, scarpe per bambini, pneumatici estivi mentre la domenica smartwatch, videogiochi e macchine fotografiche reflex.
idealo, inoltre, consiglia di evitare i momenti in cui ci sono grandi picchi di interesse online, ossia durante la settimana tra le 21 e le 23 e nei weekend nelle fasce serali (h.18-19 e h. 21-23).
Acquistare più prodotti insieme per ridurre le spese di spedizione:
Spesso le spese di spedizione possono incidere sul costo finale, in particolar modo se non si raggiunge una soglia minima di spesa. Accorpare in un unico ordine più acquisti può essere quindi fonte di risparmio e utile soprattutto in questo momento, quando conviene acquistare online il più possibile per evitare di uscire. Senza dimenticare, ovviamente, il minor impatto climatico dovuto alla riduzione del numero di consegne. Meglio quindi fare scorte di prodotti che si utilizzerà di sicuro, come ad esempio prodotti per la pulizia della casa o per la cura della persona, accessori per il giardino o per il terrazzo o ancora vernici o utensili, utili se si vuole approfittare del momento per sistemare la casa o per finire quel lavoretto già iniziato.
Questo consiglio può essere particolarmente utile per le famiglie con bambini, che settimanalmente consumano più prodotti rispetto a chi vive da solo o con un partner. Nel caso di bambini, magari piccoli, può essere utile acquistare in grandi quantità pannolini, prodotti per allattamento e svezzamento o ancora salviettine umidificate[6].
Fare acquisti fuori stagione:
In alcuni casi, ci sono prodotti che hanno una determinata stagionalità e che vengono utilizzati solo in alcuni mesi dell’anno, ad esempio i pneumatici estivi o invernali, le stufe o ancora l’abbigliamento tecnico da sci. Quando possibile, idealo consiglia di fare acquisti fuori stagione, alla fine della stagione stessa o all’inizio di quella successiva, quando gli shop hanno necessità di svuotare i magazzini per far posto alla nuova merce e ai nuovi arrivi.
Se acquistati nel mese giusto, nell’arco di un anno alcune tipologie di prodotto possono garantire un risparmio massimo medio elevato rispetto al mese più caro. È il caso, per esempio, delle seguenti categorie: stufe elettriche (-74,7%), casse altoparlanti (-49,2%), piscine (-46,0%), mobiletti per bagno (-37,4%), cerchi auto (-36,1%), tosaerba (-35,2%), termosifoni (-31,3%), LEGO (-30,7%), costumi e maschere per bambini (-30,7%) e zaini (-29,8%).
Approfittare di questo momento di “stallo” per imparare a utilizzare bene il PC, soprattutto gli over 65
Infine, dovendo rimanere per forza a casa, è possibile approfittare di queste giornate per imparare qualcosa di nuovo. Visto che secondo gli studi di idealo la fascia d’età 65+ risulta quella meno affine al commercio online, perché non approfittare di questo momento per avvicinarsi a questa pratica, magari con l’aiuto a distanza (telefonico o tramite videochiamata) di figli o nipoti?
Secondo i dati rilevati da idealo sembrerebbe che questo stia realmente accadendo. Analizzando il periodo dal 24 Febbraio al 12 Marzo 2020, e confrontandolo con le settimane precedenti (6-23 Febbraio 2020), è possibile vedere come le ricerche online effettuate da over 65 siano cresciute del +23,7%. In generale, comunque, tutte le fasce di età mostrano la stessa tendenza: 35-44 (+21,9%), 45-54 (+20,0%), 25-34 (+19,4%), 55-64 (+18,2%) e 18-24 (+17,1%).
Anche le intenzioni di acquisto da PC fisso sono aumentate, con un +18,7%. A seguire, anche mobile e tablet sono state caratterizzati da un incremento dell’utilizzo, con il +17,9% e il +14,4% rispettivamente.
A questo link è disponibile l’articolo sul magazine di idealo:
[3] Tra i prodotti che in questi momento (dal 15 Febbraio al 15 Marzo 2020) hanno maggiori intenzioni di acquisto – rispetto allo stesso periodo del 2019 – vi sono prodotti disinfettanti, per la sicurezza su lavoro, medicine per gli animali, integratori alimentari, giochi per la Nintendo Switch, pannolini, capsule e cialde per caffè, smartwatch, giochi per PS3, console di gioco e infine giochi per PS4.
[4] Ovvero: lavatrice, lavastoviglie, asciugatrice, cucina con piano cottura, congelatore, frigorifero, cappa da cucina + accessori relativi, piano cottura, lavasciuga, congelatori, cantinette per vino, forno, frigorifero professionale, cucine economiche. I dati sono esclusivamente relativi al portale italiano di idealo nel periodo da Gennaio a Dicembre 2019.
[6] Il tema è particolarmente rilevante per gli utenti. In base a un recente sondaggio commissionato da idealo e condotto da Bilendi a Novembre 2019, il 58,4% degli intervistati ha dichiarato di essere favorevole a combinare gli ordini con un negozio online per ridurre il numero e l’impatto climatico delle consegne. La percentuale dei contrari è stata pari al 10,9% mentre gli indecisi sono stati circa un terzo, vale a dire il 30,7%.
Se non classifichiamo i lead generati dalle varie campagne sui vari canali digitali e li passiamo direttamente alla forza vendite, richiamo di passare loro contatti sostanzialment freddi e non in grado di essere convertiti in clienti.
In questo modo richiamo di:
Passare loro dei lead non qualificati e quindi poco utili ad un’azione efficace
Far gestire male i lead qualificati e quindi far perdere la forza vendite in sforzi poco utili al raggiungimento dei risultati di business.
Per qualificare meglio i propri lead si possono mettere in campo delle azioni che invitino i nostri potenziali contatti ad approfondire la nostra conoscenza creando un vero e proprio funnel di vendita, ad esempio:
Si invita con un’email l’utente a scaricare un ebook.
L’utente clicca sul link e scarica l’ebook
Successivamente l’utente riceve una mail per provare un vostro prodotto disponibile online
Dopo un po’ se il cliente ha partecipato alla vostra prova riceve un ulteriore messaggio che lo invita a scaricare un vostro listino/catalogo ed eventualmente a richiedere un preventivo
Il lead è passato alle vendite
Ecco alcune azioni concrete da mettere sul tappeto a seconda della prima azione realizzata dall’utente, ad ogni azione può corrispondere un esca:
Azione:
Iscrizione a una newsletter
Esca:
Invio di una mail di ringraziamento o di benvenuto
Azione:
Visita di una pagina prodotto
Esca:
Invio di una mail promozionale, attivazione di una campagna di retargeting
Azione:
Download ebook o white-paper
Esca:
Invito ad una demo
Azione:
Acquisto di un prodotto
Esca:
E-mail per Cross-selling o richiesta di recensione
Azione:
Ritorno del cliente su una pagina prodotto
Esca:
Invio di una e-mail con uno sconto personalizzato e relativo allo specifico prodotto
Tutto ciò precedentemente elencato si può realizzare grazie a un complesso sistema di marketing automation da collegarsi al proprio sito internet e ai propri canali digitali.
Se volete ne parliamo… usate pure il modulo qui in basso a destra per contattarmi
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