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Hai mai provato a realizzare un audit di Social Selling? Ecco alcuni suggerimenti divisi in 7 aree d’azione.

Un audit di social selling dovrebbe essere un’analisi approfondita e completa della tua presenza e delle tue attività sui social media, con l’obiettivo di valutare quanto efficacemente stai utilizzando queste piattaforme per generare lead, costruire relazioni e, in ultima analisi, aumentare le vendite. Ecco alcuni degli elementi chiave da considerare durante un audit di social selling:

1. Presenza sui Social Media:

  • Piattaforme: Quali piattaforme stai utilizzando? Sono quelle giuste per il tuo target di riferimento e il tuo settore?

  • Profili: I tuoi profili sono completi, aggiornati e coerenti con il tuo brand? Le immagini del profilo e le copertine sono professionali e accattivanti?

  • Bio: La tua bio descrive chiaramente chi sei, cosa fai e qual è il tuo valore aggiunto? Include una call to action efficace?

2. Contenuti:

  • Qualità: I tuoi contenuti sono di alta qualità, informativi, coinvolgenti e pertinenti per il tuo pubblico di destinazione?

  • Frequenza: Stai pubblicando con sufficiente regolarità per mantenere l’interesse del tuo pubblico?

  • Varietà: Stai utilizzando diversi formati di contenuti (post di testo, immagini, video, live streaming, ecc.)?

  • Engagement: I tuoi contenuti generano interazioni (like, commenti, condivisioni)?

3. Engagement e Relazioni:

  • Risposte: Rispondi tempestivamente ai commenti e ai messaggi?

  • Interazioni: Interagisci attivamente con altri utenti, inclusi potenziali clienti e influencer del settore?

  • Networking: Partecipi a gruppi e community pertinenti al tuo settore?

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Insert Coin! Come ridurre i costi di advertising con la brand reputation

Da ragazzo, mi capitava, specialmente in estate, di andare, mentre si era in vacanza, a giocare in qualche sala giochi con i videogiochi dell’epoca (sui computer ce ne erano ancora pochi e molto artigianali). Ricordo che sul più bello veniva fuori una scritta “famigerata”: “Insert Coin”.

In pratica se si voleva continuare a giocare bisognava inserire nuove monete. Un po’ come accade oggi quando l’unica strategia è quella di spingere il proprio e-commerce, il proprio retail con la sola pubblicità. In pratica non si smetterà mai di inserire nuove monete nei sistemi di advertising e di inseguire sempre e solo nuovi clienti.

La brand reputation può essere un’arma potente per ridurre i costi di advertising. 

Un brand forte e positivo è in grado di attirare nuovi clienti e fidelizzare quelli esistenti. Ciò significa che le aziende con una buona reputazione hanno bisogno di investire meno in advertising per raggiungere i loro obiettivi.

Ecco alcuni modi specifici in cui la brand reputation può aiutare a ridurre i costi di marketing:

  • Aumento della fiducia dei consumatori: i consumatori sono più propensi ad acquistare da un brand che hanno familiarità e di cui si fidano. Una buona reputazione può aiutare a costruire fiducia e credibilità, che possono portare a un aumento delle vendite.
  • Miglioramento del tasso di conversione: una buona reputazione può portare ad un aumento del numero di acquisti. I consumatori che hanno fiducia in un brand sono più propensi a completare un acquisto.
  • Riduzione dei costi di acquisizione clienti: un brand forte può aiutare a ridurre i costi di acquisizione clienti. I consumatori sono più propensi a tornare a fare acquisti da un brand che conoscono e di cui si fidano.

Per sfruttare al meglio il potenziale della brand reputation per ridurre i costi di marketing, le aziende devono concentrarsi su questi tre aspetti:

  • Costruire una brand reputation forte e positiva: ciò significa investire in attività che contribuiscono a costruire fiducia e credibilità, come la creazione di contenuti di alta qualità, l’offerta di un servizio clienti eccellente e la gestione efficace delle recensioni dei clienti.
  • Misurare la brand reputation: è importante monitorare la brand reputation per assicurarsi che sia in linea con gli obiettivi dell’azienda. Esistono una serie di strumenti e risorse che possono aiutare le aziende a misurare la brand reputation.
  • Utilizzare la brand reputation per guidare le decisioni di marketing: una volta che la brand reputation è stata misurata, le aziende possono utilizzarla per guidare le decisioni di marketing. Ad esempio, le aziende possono utilizzare la brand reputation per identificare i canali di marketing più efficaci e per creare contenuti che siano in linea con i valori del brand.

Ecco alcuni esempi specifici di come le aziende possono utilizzare la brand reputation per ridurre i costi di marketing:

  • Un’azienda di e-commerce può utilizzare la brand reputation per creare contenuti di alta qualità che aiutino a generare traffico organico.
  • Un’azienda di servizi può utilizzare la brand reputation per costruire relazioni con i clienti che possono portare a vendite ricorrenti.
  • Un’azienda di produzione può utilizzare la brand reputation possono promuovere il brand ai loro follower e ai propri fan.

La mia chiacchierata con Irene Rossetto di BigCommerce su Fashion e Food Commerce

La mia Chiacchierata con Irene Rossetto Country Director Italia di BigCommerce su quanto siano importanti, per il fashion commerce, la omnicanalità e un’esperienza omogenea su tutti i canali dove l’azienda comunica e vende, non dimenticando quanto sia importante il negozio fisico in questo comparto.

Per il food commerce la customer experience è fondamentale per il successo.

Potranno essere proposte domande in diretta utilizzando i commenti dei canali social. Tanti gli spunti forniti da Irene in 45 minuti di conversazione.

Una metrica per misurare il return on digital change. la mia intervista a Francesca Maria Montemagno

La trasformazione digitale nelle organizzazioni, qualunque sia il loro ambito di riferimento, non è più una scelta, ma una necessità dettata dell’evoluzione delle dinamiche del mercato e del contesto socio-economico.
In linea generale, quando ci si riferisce alla digital transformation, si tende a tradurla con adozione tecnologica, ma il buon esito di un progetto di trasformazione digitale è molto di più del mero utilizzo di applicativi e strumenti. Piuttosto, è determinato dall’apertura al cambiamento e dalla capacità di rigenerare il mindset delle persone coinvolte.

Ne ho parlato con Francesca Maria Montemagno di Smartive.

 

TMI avverte le aziende del Food: “gestite meglio la Digital Analytics”

Il mercato online del Food & Grocery presenta grandi opportunità, ma sono poche le aziende che riescono a coglierle. La maggior parte di esse ha ampi margini di miglioramento nella gestione della digital analytics, una risorsa preziosissima per ottimizzare gli investimenti, rafforzare la retention e aumentare le vendite.

Vicenza – Monitorare l’adozione degli strumenti tecnologici della digital analytics e i tipi di tracciamento dati delle aziende del settore Food & Grocery. Sono questi gli obiettivi della ricerca sviluppata da Tag Manager Italia (TMI), società di consulenza e formazione specializzata nella misurazione di siti web, e-commerce e campagne di marketing digitale, che ha analizzato il comportamento digitale di 203 aziende del comparto Food & Grocery, di dimensioni e fatturato differenti. La ricerca – il primo studio al mondo effettuato in maniera verticale sulla digital analytics delle aziende di questo settore – è stata realizzata utilizzando Tag Chef, il software proprietario di TMI che consente di effettuare attività di competitive intelligence in tempo reale e in maniera completamente legale.

Ottime prospettive per il mercato Food online

Secondo lo scenario descritto dagli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, il Food & Grocery rappresenta un mercato molto promettente dal punto di vista del business online. Infatti, nonostante l’allentamento delle misure pandemiche, la spesa online è cresciuta del 17% nel 2022, confermando il trend positivo dell’ultimo periodo. Attualmente, il mercato vale 4,8 miliardi di euro, tuttavia è previsto un incremento stabile del valore delle vendite almeno fino al 2024.

Più nel dettaglio, l’area del Food (online) con maggiori potenzialità di crescita è il Grocery alimentare, che da solo vale 1,62 miliardi (+17% sul 2021) e rappresenta il 38% dell’intero comparto online. Nel 2019, il valore era di “appena” 464 milioni di euro. Il food delivery vale quasi 2 miliardi di euro, mentre l’enogastronomia online si posiziona sugli 800 milioni, anche qui con una crescita interessante rispetto al 2021 (+7%).

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Mi apro al mercato consumer. Come molti vanno dal b2b al b2c

Sono sempre di più le imprese e gli imprenditori che decidono di passare, o meglio, di allargare i loro orizzonti dal semplice mercato Business to Business anche al mercato consumer.

Le opportunità facendo scegliendo di vendere direttamente al consumer  sono tante:

  • Il tuo negozio sarà aperto 24 ore su 24
  • Amplierai il tuo segmento clienti
  • Diversificherai e rafforzerai il tuo brand
  • Imparerai a conoscere un nuovo mercato: in questo caso sarà bene indagare l’andamento del mercato del tuo settore e conoscere meglio chi possono essere i tuoi clienti reali. Chi acquisterebbe da te.
  • Potrai intercettare e fidelizzare nuovi clienti
  • I tuoi investimenti potranno diversificarsi e saranno meglio mirati. Eviterai gli sprechi.

Il processo d’acquisto

Il tuo cliente reale e potenziale non dovrà essere quello che per caso arriva sul tuo e-commerce e forse acquista. Dovrai guidare i tuoi clienti attraverso appositi funnel di vendita.

Partirai monitorando i comportamenti dei tuoi clienti nel negozio on line migliorandone le performance e implementando nuovi processi di vendita. In questo modo riuscirai anche a rendere più evidente la tua proposta di valore.

Per avere un canale B2C avrai bisogno di intercettare i tuoi possibili clienti:

  • Rendere il tuo sito più visibile
  • In grado di raccogliere contatti
  • Trasformare i contatti in clienti
  • Ottimizzerai il tuo sito affinchè risulti visibile sui motori di ricerca attraverso un’attività SEO (Search Engine Optimization) mirata.
  • Utilizzerai i migliori canali digitali (es. social, blog, ecc.) per raggiungere i tuoi clienti
  • Un’azione di digital PR ti aiuterà ad aumentare i tuoi referral di valore
  • Metterai in campo azione di Adevrtising in grado di posizionare il tuo brand nel mondo B2C.
  • Se necessario potrai lavorare sulla geolocalizzazione delle informazioni della tua impresa.

Strategia e Management

Sarà possibile aiutarti nella strategia e nella definizione della tua proposta di valore

Tecnologia

Andrà progettato il tuo ecosistema digitale e il tuo e-commerce

Organizzazione e operatività 

Ti dovrai formare sulla gestione del processo di vendita affinché tu possa vendere in perfetta autonomia

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