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IL TASTO “MI PIACE” VIOLA LA PRIVACY ED E’ IL TRIONFO DELL’IPOCRISIA !

Che gli utenti vadano tutelati dai possibili tranelli che la rete riserva è un dato da tener conto e da non trascurare. Alle volte però ho l’impressione che vi sia un eccesso di zelo, una voglia di visibilità e una non conoscenza della rete, che prendono il sopravvento sul buon senso.

Partiamo da un dato credo dal quale tutti dobbiamo partire: chi sta sui social network pretende da chi gli sta di fronte (on line) lealtà, trasparenza, chiarezza nelle proprie informazioni personali e/o aziendali, foto reali della persona, non utilizzo di avatar e alias, ma utilizzo del vero nome e cognome.

E’ chiaro che qualcuno disattende questa sorta di codice del social networking, ma se viene beccato è messo alla berlina e finisce presto di esistere per il web.

Chi entra nei social network quindi sa benissimo che cede una parte di sovranità sui suoi dati personali a vantaggio degli altri utenti… avendo in cambio cosa ? Altre informazioni, altre opportunità di contatto, utilità, premi. Leggi il blog

TWITTER VALE 8 MILIARDI DI DOLLARI

Secondo alcune notizie che stanno circolando attorno a un fondo russo che vuole investire in Twitter 800 milioni di dollari, il valore di Twitter sarebbe arrivato a 8 miliardi di dollari.

Twitter, sicuramente è cresciuto e, anche io lo ritengo tra i social network più interessanti, ma 8 miliardi è una cifra che non si riesce, in fondo, neanche ad immaginare.

E’ vero che è partito con un’attività di microblogging quasi da “cazzeggiamento” del tipo: “che bello essere in spaggia oggi”, e che poi si è evoluto tanto che, ad esempio, in Italia, sono molti anche gli enti pubblici e le aziende che lo utilizzano come canale di informazione Leggi il blog

SOCIAL CRM: MOLTO IMBUTO E POCO SETACCIO

Ho scritto, qualche tempo fa, che potremmo immaginare di avere a disposizione un imbuto e un setaccio, per un’attività di social CRM, cioè quell’attività che consentirebbe di portare all’interno del CRM aziendale dati provenienti dai canali social che l’azienda volesse mettere in campo per le varie sue divisioni (Marketing, Vendite, Assistenza, Progettazione).

Un imbuto con la capacità di portare in un unico contenitore l’attività social dell’azienda e dei suoi interlocutori, un setaccio in grado di selezionare le informazioni veramente utili alla vita dell’azienda e alla capacità della stessa di mettere il Cliente al centro del Business, distinguendole dalle informazioni inutili e di poco conto.

Molti dicono di fare Social CRM pochissimi lo hanno realizzato sul serio. Leggi il blog

SU TWITTER “MICROSOFT AIUTA”

Ho spesso parlato di aziende americane o europee che offrono la loro assistenza  e le loro informazioni attraverso l’utilizzo di canali social e in particolare di Twitter. Fino ad oggi avevo trovato una certa difficoltà nell’individuare possibili esempi in Italiano.

Oggi, con piacere, ho trovato un esempio nostrano (certamente non l’unico) di supporto ai clienti attraverso Twitter.

Il servizio si chiama “Microsoft Aiuta” (http://twitter.com/microsoftaiuta) e si rivolge ai clienti finali che utilizzano Windows, Office, Internet Explorer e Windows Phone 7.

L’account che ha come sottotitolo: “Account ufficiale del servizio clienti Microsoft su Twitter, attivo Lun-Ven 9:00-19:00 dove trovare le risposte su Windows, IE, Office e WP7”, oltre a fornire assistenza agli utenti di questi prodotti, fornisce anche suggerimenti per il loro utilizzo ottimale con link ad articoli, esempi e casi di studio. Leggi il blog

NELL’ERA DEI SOCIAL NETWORK, L’IDENTITA’ E’ UN PATRIMONIO

Si fa presto a dire “privacy” ! Specialmente in un era come quella del web, del web 2.0 e dei Social Network nei quali è necessario lasciare i propri dati personali per poterci registrare e poter interagire con gli altri utenti.

Se da più parti si dice che la tutela della privacy è un valore, è vero anche che questo valore è per gran parte in mano nostra.

E’ ormai risaputo, e ciascuno di noi è in grado di verificarlo di persona, che ci sono social network nei quali la registrazione è completamente gratuita, altri dove si paga per ottenere dei servizi.

E’ vero anche che il problema non sta solo nei social network, ma in tutto il web 2.0 e, oserei dire, in tutto il mondo che ci circonda.

Si, tutto il mondo che ci circonda ! Perché secondo voi quando al supermercato fate passare la vostra fidelity card per mettere punti oppure ottenere uno sconto lo fate gratis ? Lo fate andando a registrare i vostri acquisti e collegandoli alla vostra identità. Facendo registrare così, al vostro negoziante,  gusti e possibilità economiche.

Sul web è la stessa cosa. Secondo voi Google e tutti i maggiori player della rete vi fanno iscrivere, vi forniscono servizi gratuiti, vi informano, solo per filantropia o solo per poter piazzare il loro advertising.

Anche lì c’è una consapevolezza (o almeno ci dovrebbe essere) da parte nostra. Cediamo una parte della nostra sovranità sulla nostra identità e sulle nostre abitudini in cambio di servizi che sono grautiti perché in realtà oggetto di un cambio merci tacito tra le due parti. Leggi il blog

SOCIAL NETWORK, I NUMERI CI SONO, E ADESSO ?

Che ormai i numeri degli iscritti ai vari social network siano esorbitanti e che gli stessi social network siano tantissimi è un dato di fatto incontrovertibile.

Secondo i dati di alcuni mesi fa Facebook, per numero di iscritti, sarebbe la terza nazione più popolosa al mondo.

I numeri dei Social Business sono altrettanto alti se pensiamo che stiamo parlando di manager e aziende. Il numero stesso di Social network, anche verticali, dedicati cioè a un determinato settore o a un evento aumentano a vista d’occhio.

Anche nelle nostre città non capita di rado di vedere nascere dei piccoli social network realizzati da giovani menti molto intraprendenti.

C’è fermento nell’aria. Si, ma che farsene ?

Se è vero come è vero che le quotazioni in borsa di Linkedin, alla sua partenza on line, sono state da brividi, se è vero che Microsoft pur di entrare nel mercato di internet e delle community on line è stata in grado di sborsare 8,5 miliardi di dollari per l’acquisto di Skype, è Leggi il blog

SOCIAL NETWORK E CRM, IL RUOLO DELLE PERSONE IN AZIENDA

Seppure nelle teorie del marketing da sempre si dice di tener presente il mercato, mettere il cliente, il singolo cliente, al centro del business è cosa di oggi è cosa da terzo millennio.

Le singole persone e non le categorie di persone sono oggi le protagoniste di quasi tutti i messaggi promozionali.

Anche chi offre servizi e prodotti di tipo “industriale” ci tiene a precisare che questi prodotti sono ritagliati sulle esigenze di ogni singola persona. Sono, parafrasando una famosa pubblicità: “tutti intorno a te”.

La relazione tra persone, un po’ come succedeva fino ai primi del ‘900, è la molla che fa scattare i consumi o li blocca, che fa partire o morire un’idea, che stabilisce se un negozio, un’azienda, un professionista sono affidabili oppure no. Nel secolo, anzi nei secoli scorsi questo avveniva in ogni piazza di ogni villaggio, oggi questo avviene nella piazza o nelle piazze del villaggio globale.

L’avvento del Web 2.0 e, soprattutto dei Social Network, ha fatto riscoprire, seppure in una piazza virtuale, la voglia dell’incontro, dell’ascoltare e dare consigli un po’ su tutti gli argomenti. Dopo la civiltà del consumo, dell’isolamento e dell’indifferenza, l’uomo sta cercando di ricreare le reti sociali perdute attraverso i Social Network.    Leggi il blog

BUSINESS, SOCIAL E GEOLOCALIZZAZIONE, SI PUO’ ?

La buona educazione e l’arte del commercio portano ogni buon professionista ad accogliere i propri clienti in azienda dando loro un caloroso benvenuto e chiedendo loro in che cosa si può essere utili.
Sono sempre di più i clienti che, utilizzando degli smartphone, possono essere geolocalizzati grazie anche ai check-in realizzati con l’ausilio di Social Network quali: Foursquare, Gowalla e da un po’ di tempo “Places” di Facebook.

I social network che mettono a disposizione dell’utenza anche servizi di geolocalizzazione sono per la maggior parte orientati al cliente, al consumatore, sta però al “commerciante”, all’azienda, coinvolgere i clienti e condividere con loro esperienze, racconti, necessità, problemi e soluzioni.

Non è necessario conoscere alla perfezione tutti questi social network, è importante però sapere che tipo di servizi offrono ai propri utenti e come si possa fare per utilizzarli a fini commerciali e di marketing.
Con Foursquare, ad esempio, potrebbe essere un’idea quella di premiare i clienti fedeli. Infatti Foursquare, già di suo, offre premi, sotto forma di punti e distintivi, agli utenti che più frequentemente effettuano il loro check-in in un determinato luogo e promuovano agli altri questa loro presenza. Ad esempio, se c’è una persona che entra molto frequentemente in un determinato bar  quella persona potrà diventare “Il sindaco” di quel bar. Leggi il blog

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