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Come impostare il proprio profilo Linkedin per ottenere risultati

Se la stragrande maggioranza di chi si vuole approcciare ai social pensa di doverlo fare con Facebook e con Instagram, proviamo a vedere, per step, come deve fare chi vuole invece partire dalla propria professionalità e quella della propria azienda partendo da Linkedin.

Non perdo troppo tempo a presentare questa piattaforma ma passo immediatamente a illustrare i primi due step da mettere in atto:

  1. Lavora al profilo del tuo cliente ideale
    1. individua ed analizza i comportamenti dei tuoi clienti migliori
    2. Definisci i tuoi clienti attraverso il sistema delle “personas”, cioè: definisci carattere, età, posizione lavorativa,  abitudini, hobbies dei tuoi clienti ideali
    3. Per ogni personas metti in evidenza gli aspetti critici, le opportunità, le sfide da cogliere
    4. Quali azioni puoi mettere in campo:
      1. Puoi chiedere ai tuoi venditori
      2. Se hai un CRM usalo come importante fonte di informazioni
      3. Leggi con gli appositi strumenti i comportamenti dei tuoi clienti sulla rete
      4. Attiva dei sondaggi
  2. Organizza al meglio il tuo profilo social al fine di risultare interessante per i tuoi clienti
    1. Descrivi con esattezza i problemi che sei in grado di risolvere e a chi ti rivolgi
    2. Descrivi con esattezza i risultati reali che sei in grado di raggiungere e miglioramenti che sei in grado di apportare con la tua azione
    3. Spiega se hai un metodo di lavoro e come lo applichi
    4. Con quali azioni:
      1. Importante trasformare il tuo profilo in una risorsa
      2. Verifica se ti stai posizionando come esperto del settore

Ecco i primi due passi da fare per partire con il proprio account Linkedin, ma siamo ancora all’inizio.

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Content Marketing, e che ci vuole !

Capita spesso di sentir dire che per fare content marketing c’è bisogno di sapere scrivere. Ovviamente questo è vero, è come dire che per essere una star della musica bisogna saper cantare.

Scrivere però è una cosa, scrivere sapendo quali obiettivi bisogna raggiungere, quale sarà o deve essere il tuo pubblico, su quali canali sarà pubblicato il tuo scritto, quale deve essere il risultato, a quale “atterraggio” deve condurre ciò che stai scrivendo è un’altra cosa.

Certamente il lavoro non potrà essere qualcosa del tipo: “scrivi qualcosa su quel prodotto, su quella linea di prodotti o magari sull’azienda”.

Proviamo a chiederci:

  • Ma quei prodotti andranno a un pubblico finale ?
  • Ubicato dove ?
  • Qual’è il segmento di mercato ?
  • Cosa dicono sulla stessa cosa i miei concorrenti ?
  • Cosa voglio ottenere con questo scritto ?
  • Dove lo vado a veicolare ?
  • Quali sono i canali più appropriati per la sua divulgazione ?
  • Quale sarà il titolo che userò per colpire il mio pubblico ?
  • Quali call to action (link che conducano ad un atterraggio che dia valore alla mia azienda) inserisco nel mio post ?
  • Riesco a creare (se previsto) un funnel di marketing utile ai miei obiettivi di marketing e commerciali ?
  • Ho parlato con il cliente per sapere qualcosa in più su ciò che devo scrivere ?
  • Ciò che scrivo è in linea con lo stile aziendale ?
  • Se modifico lo stile comunicativo è perché anche l’azienda vuole cambiare ?

Le domande che ci possiamo e dobbiamo porre sono centinaia. Possiamo concludere dicendo che saper scrivere è il primo degli ingredienti, sapere come e cosa dire è un’altra cosa.

E’ come dire che il cantante sa cantare, ma se saprà anche “interpretare” la sua canzone emozionando il suo pubblico sarà sicuramente meglio.

Se volete approfondire contattatemi:

     

    Social Network e Azienda. E se invece ci fosse un’organizzazione decentralizzata ?

    Dalle risposte che mi avete offerto on line in uno dei post precedenti pare che una certa maggioranza di voi propenda per un’organizzazione decentralizzata rispetto all’uso dei social network in azienda.

    Diciamo che questa maggioranza mi trova abbastanza d’accordo, proviamo però anche qui a capire se ci siano pro e contro in questa scelta.

    Partiamo dal presupposto che abbiamo effettuato assolutamente alcuni passi che sono fondamentali per partire e che qui, giusto per pro memoria, proviamo a ricordare e cioè:

    • Che ci sia stata un’approfondita analisi della situazione di partenza
    • Che si sia verificato e si sia a conoscenza  del know-how presente in azienda
    • Che gli obiettivi da raggiungere siano chiari (e ovviamente raggiungibili)
    • Che ci sia una strategia ben definita
    • Che ci sia un piano “editoriale” e operativo ben definito, almeno sotto forma di canovaccio da seguire nell’elaborazione del lavoro da parte dei vari componenti dello staff.

    Come si un muove un’organizzazione in modo decentralizzato:

    • Ogni parte del team aziendale (quella deputata ad “andare fuori”, a comunicare e a creare relazioni), a seconda delle responsabilità partecipa alle attività sui social
    • L’interazione con i possibili interlocutori on line è veloce, ciascuno risponde per le proprie competenze e questo rende più efficace la comunicazione e favorisce la creazione di una community
    • Si riesce ad essere efficaci più in fretta e ad ottenere dei risultati migliori
    • Con un’organizzazione di questo tipo e con l’assunzione di responsabilità da parte di molti, sarà favorito il consolidamento e la nascita di nuove competenze.

    Anche un’organizzazione decentralizzata può incorrere in difficoltà:

    • La rinuncia al controllo su un programma social può determinare qualche rischio. Eccesso nell’utilizzo dell’autonomia concessa e possibile rischio per la Brand Reputation Aziendale
    • Le persone affini all’autonomia sono difficili da controllare se non responsabili (fedeli) nei confronti dell’azienda.
    • La collaborazione tra i componenti del team di lavoro può scemare se non c’è un coordinamento che riesce a tenere insieme i vari “pezzi”.

    Buon lavoro !

    Intanto non posso che segnalarvi un “EcommerceLAB” a cui interverrò e nel quale parleremo anche di queste cose. L’ingresso è libero.

    Se vuoi contattami:

    [contact-form-7 404 "Non trovato"]
    Ok, ci siamo, arriviamo sui social e la nostra organizzazione è centralizzata

    Se dopo esserci posti un po’ di domande, abbiamo preso la decisione di utilizzare i social network per far conoscere meglio la nostra azienda e i nostri prodotti abbiamo alcune cose da fare…

    Come prima cosa certamente dobbiamo identificare chi sono le persone da far entrare nel team che segue l’azienda sui social e quali persone potrebbero essere utili al team stesso, ad esempio:

    • Blogger, persone avvezze al digitale, leader, campioni, personaggi influenti, persone in grado di operare con empatia…

    C’è da catalogare tutte le attività social già in qualche modo messe in atto in azienda:

    • Si lavora già con i social ? Chi ? Come ? Dove ?

    Quali sono i punti di forza del team:

    • C’è comunicazione nel team ? Il reparto IT è efficiente ? La cultura del management è orizzontale ?

    Bisogna valutare valutare le debolezze del team, ad esempio:

    • Scarsa comunicazione interna, non esiste un gruppo PR, non esiste una strategia per il mobile, ecc.

    Ponendoci alcune domande:

    • A quali canali dobbiamo rivolgerci e perché ?
    • Con quali piattaforme iniziare la sperimentazione ?
    • Quali strumenti per il monitoraggio dell’attività ?
    • Esiste un CRM, una piattaforma con cui integrare le informazioni ?
    • Come dividere il lavoro ?
    • Come adeguare l’attività di PR ?
    • Qual è il budget a disposizione ?

    Fatte queste premesse, ipotizziamo, di aver scelto, come dicevamo in qualche post precedente, di organizzarci per l’attività social e di averlo fatto pensando a un’ Organizzazione centralizzata, cioè “guidata e supervisionata dall’alto” in azienda:

    In questo modo avremo:

    • Un completo controllo del messaggio che andrà fuori dall’azienda
    • Un completo controllo dell’informazione
    • Un completo controllo dell’esecuzione di quanto pianificato
    • Il pieno controllo dei dati relativi ai social
    • Una collaborazione semplificata in quanto il team è eterodiretto

    Organizzazione centralizzata potrebbe presentare queste difficoltà:

    • Tutta la pianificazione deve essere creata da zero e a livello centralizzato
    • L’organizzazione centralizzata tende a burocratizzarsi e quindi a rallentare. Questo in un ambito come il web 2.0 dove l’efficacia di un’attività si misura in tempo reale potrebbe essere un problema
    • I toni dei messaggi sono meno spontanei proprio perché non prodotti dalla persona che effettua la pubblicazione, ma dal management dell’azienda.
    • Quest’ultimo aspetto, ovviamente, sui social network può essere un problema
    • L’interazione con possibili interlocutori e lead potrebbe non essere immediata

    Contattami se hai qualche domanda o qualche dubbio:

    [contact-form-7 404 "Non trovato"]

    Ti consiglio di visitare anche “Strategie di Ecommerce”

    Attività sui social network c’è da organizzarsi in azienda

    La mia azienda ha deciso che si utilizzino anche i canali social per promuovere l’attività aziendale, che devo fare ?

    E’una domanda che ricorre spesso quando ci si ritrova con imprenditori che vogliono andare oltre il proprio sito internet o il proprio portale di e-commerce.

    Innanzitutto diciamo che se si decide i canali social lo si fa per fare 5 possibili attività:

    • Creare una community finalizzata ad un determinato obiettivo
    • Potenziare il proprio brand aziendale
    • Migliorare e potenziare la comunicazione aziendale
    • Effettuare attività di Engagement. Fare rete, creare leads utili.
    • Vendere

    A seconda dell’obiettivo o degli obiettivi che ci prefissiamo abbiamo bisogno di una strategia generale e di una strategia di lavoro per ogni canale social prescelto.

    Abbiamo detto sempre, inoltre, che i social vivono perché sono frequentati da persone per cui l’azienda che decide di utilizzare questi canali deve sapere che oltre al brand aziendale da potenziare è necessario che siano potenti o da potenziare anche i brand personali di tutti coloro i quali direttamente accompagneranno l’azienda sulla rete.

    Quanto più saranno conosciute le persone dell’azienda, tanto più sarà riconosciuto facilmente il marchio aziendale che accompagneranno. Senza dimenticare che, se ad esempio ci si fa aiutare anche da stakeholders del settore, sarà più facile essere riconosciuti come azienda credibile e di valore. Attenzione io qui parlo solo di “posizionamento naturale” sui social, se facciamo social advertising è chiaro che potenzieremo il nostro brand o, almeno, aumenteremo la platea che lo segue. Sarà da verificare se questa platea sarà quella utile al nostro brand, ma questo deve essere fatto a monte di una campagna e non solo a valle. Territorio, fascia d’età, interessi, eccetera devono essere impostati per poter raggiungere con una certa precisione il pubblico che ci interessa.

    Ma torniamo all’attività delle persone dell’azienda: Bisogna organizzarsi.

    Quando si va sui social, e comunque quando si decide di creare contenuti attraverso l’ecosistema aziendale su web e diffonderli, è necessario avere un piano editoriale collegato agli obiettivi di marketing che l’azienda si è posta per il digitale.

    C’è poi bisogno di capire chi deve attuare il piano editoriale e sapere che ci si può organizzare sostanzialmente in due modi: con una “redazione” centralizzata, dove c’è uno o più supervisori che devono validare di volta in volta i contenuti o con una “redazione” decentralizzata,dove i diversi attori, sia pur coordinati, seguono il canovaccio delle pubblicazioni e si muovono in modo autonomo pubblicando i contenuti senza ulteriori passaggi…

    Voi quale scegliereste ? Datemi qualche risposta che poi ne parliamo !

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    Attenzione all’illusione ottica dei social network

    Scrivevo su Facebook, proprio tre anni fa, quanto segue:

    Alle volte i social network possono indurre a pensare che nel mondo si è maggioranza, salvo un piccolo dettaglio. Quel mondo è il mondo che ciascuno di noi si costruisce attraverso relazioni più o meno di affinità. L’illusione “ottica” maggioritaria del web… la definiamo così ?

    Ognuno di noi costruisce sui vari social la propria rete di contatti in base alle proprie affinità, ai propri interessi, qualche volta anche in base ai propri obiettivi professionali e non solo.

    Se pensiamo a questi ultimi, cioè agli obiettivi professionali o ad esempio di brand reputation personale, direi quasi che, cercare contatti affini e/o potenzialmente interessati a noi o interessanti per noi, è sicuramente cosa da farsi, anzi fortemente consigliata proprio come strategia da mettere in campo.

    Altra cosa invece sono le nostre convinzioni, quelle che si manifestano soprattutto nell’utilizzo di social non professionali (quando si usano con profilo personale) e in particolare di Facebook.

    In modo naturale e, anche inconscio, noi andiamo a cercare amici che hanno le nostre stesse passioni, che postano su argomenti a noi molto affini, andiamo a mettere mi piace su pagine che in qualche modo sono collegate al nostro quotidiano e al nostro modo di essere, ci iscriviamo in gruppi che riguardano il nostro vissuto. Tutto questo crea attorno a noi un mondo per così dire “amico, affine”, un mondo dove quelli che la pensano diversamente da noi sono una minoranza e se rompono troppo li “banniamo” pure. 

    Questo approccio, naturale per tutti noi, ci crea una vera e propria “illusione ottica maggioritaria”, ci convinciamo cioè che il “mondo” la pensa come noi, che gli “oppositori” siano un’esigua minoranza e che quindi (di conseguenza) “abbiamo ragione”.

    Purtroppo (o per fortuna) non è così. Quel mondo che ci stringe forte è il mondo che mattone dopo mattone, giorno dopo giorno, ci siamo creati noi. 

    Un giorno potremmo svegliarci e accorgerci che il mondo è un’altra cosa.

    Azienda, proposta di valore, user experience, web strategies, è sempre una questione di persone

     

    Ho messo al centro delle mie riflessioni rispetto al lavoro da mettere in campo in un’attività che veda protagonista la rete come strumento di comunicazione, relazione o vendita, le persone.

    La rete, sia pure come strumento digitale, l’ho sempre vissuta come un “luogo”, una piazza nella quale incontrare persone, professionisti, manager, imprenditori. Quindi persone prima di “partite IVA”.

    Un’Azienda quando decide di sbarcare o potenziare il suo business su web, non può che avere bene in mente i suoi obiettivi di business e la proposta di valore che vuole offrire ai suoi clienti. Avere bene in mente le persone che compongono la squadra aziendale, l’esperienza che si vuole offrire ai propri clienti nel processo decisionale che li porterà a scegliere o a vivere l’esperienza d’acquisto, le strategie da mettere in campo sul web.
    In tutti questi processi, le persone sono protagoniste ed entrano in relazione.

    Clienti, squadra aziendale, utenti del sito e dell’ecosistema aziendale non sono altro che persone. E’ su di loro e con loro che deve essere concentrato il nostro lavoro.

    Avrò il piacere di parlare con voi di questo a SMAU il prossimo 26 ottobre alle 12,30, a FieraMilanoCity presso l’Arena Open Innovation a cura di Regione Lombardia. 

    Per iscrivervi cliccate qui !

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    I Social Network nelle emergenze, “Facebook Safety Check”

    Non mi era mai capitato, per fortuna, di utilizzarlo e quindi mi era quasi passato sempre inosservato il servizio di Facebook denominato “Safety Check”. Cos’è: detto in poche parole è lo strumento che il famoso social network mette a disposizione per verificare se amici e parenti stanno bene, se in una zona di crisi, o di attentati, o altro come successo purtroppo oggi, oppure per rassicurare gli altri nello stare bene.

    Come me ne sono accorto ? Semplice, due miei amici in queste ore sono a Bruxelles ciascuno per conto suo e, verificando FB che sono miei contatti, mi ha segnalato che sia l’uno che l’altra stanno bene.

    Un servizio semplicissimo perché consente di segnalare le proprie condizioni, e perché consente, senza tentativi estenuanti di cercare di telefonare, di farlo simultaneamente ai propri contatti.

    Non appena saputo degli attentati, oggi, Facebook ha attivato il Safety Check e ha consentito a tutti gli utenti presenti nella Capitale belga che ne avessero la necessità e la possibilità di segnalare le proprie condizioni. Fatto ciò i contatti ricevono comunicazione non appena accedono alla loro bacheca. Ecco il link utile a conoscere le info dei propri contatti oppure utili a segnalare le proprie condizioni.

    Qui possiamo dire con certezza di avere a che fare con un caso di studio perfetto per parlare dell’utilizzo dei Social Network nelle emergenze.

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