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Ma la parola “successo” è ancora la più adatta ?

Al mondo non siamo soli

Mi ci ero (sono) abituato anche io e, ad ogni piè sospinto, ad ogni presentazione di una possibile consulenza, ad ogni preventivo, ad ogni relazione inserivo (e forse inserisco ancora) la parola “successo”.

Parola bella, fa molto americano, fa subito immaginare un’impresa, un professionista che raggiunge il tetto del mondo nel suo ramo e nel suo territorio e ottiene ottimi risultati.

E allora tutti noi a convincere i nostri clienti che senza di noi sarà difficile raggiungere il “successo”, senza di noi non è possibile “vincere” la partita.

Allora mi chiedo e vi chiedo: “Ma se tutti raggiungono il successo, chi emergerà ?”

Mi suona un po’ come il tutti colpevoli nessun colpevole. Tutti raggiungono il successo, quindi nessun successo è raggiunto.

Siamo certi che sia questa la sfida ?

Certo vendere tanto è un successo ovviamente. Ma un’azienda, un imprenditore deve pensare solo a sè stesso (al proprio successo) o deve essere attento alla soddisfazione (all’ascolto) del proprio cliente e quindi di conseguenza poi alla propria soddisfazione che non è e non può essere solo economica, ma anche professionale.

Sono bravo non perché sto sul podio, ma perché aiuto i miei clienti a partecipare, magari a non arrivare ultimi, ma a partecipare ad avere la soddisfazione di arrivare al traguardo e non di “arrivare” sempre e comunque primo.

La balla della “crescita” perpetua e della vittoria a tutti i costi ci ha fatto perdere di vista il fatto che si possa vivere bene, agiatamente, senza per questo essere a tutti i costi “un vincente”.

Attenzione non sto dicendo né di accontentarsi, né di volare basso, sto dicendo che, forse i nostri linguaggi fatti troppo da squilli di tromba e rullo dei tamburi, da saluti alla bandiera ecc. ecc. sono scene più da film che da realtà. Leggi il blog

Quella necessità di essere on line, quella necessità di essere mobile

mobileinternetSe gli italiani sono un popolo sempre connesso grazie all’utilizzo di Smartphone e Tablet, se vivono questa loro seconda dimensione e se, come dicono molte statistiche, cercano on line le risposte alle loro domande di acquisto, sia esso un prodotto turistico, sia esso un prodotto dell’elettronica, un libro o un tavolo al ristorante più vicino.

Il “lo ha detto la televisione” è stato sostituito da tempo dal “l’ho visto su internet”, ho dal, più recente, “ho visto delle recensioni ottime”.

Tutto questo ci dice che ormai la presenza attiva su internet di aziende e professionisti è una necessità imprescindibile. Questa presenza però va progettata e programmata, perché cambiano le modalità ogni giorno di più. Perché non è pensabile che oggi ci siano ancora siti internet  che non tengano conto del mobile, perché non è pensabile che non ci sia, oggi, possibilità di interagire con l’azienda o con il professionista.

Un sito, un blog, deve essere quantomeno Responsive se non proprio mobile (magari con Web App annessa) o addirittura, ove necessario, prevedere che ci sia un App vera e propria da installare sui vari dispositivi e sui vari sistemi operativi da Android, a IOS, a Windows mobile.

Sempre più, dal mio punto di vista, l’online non sarà disgiunto dal offline cioè sempre più le due facce della stessa medaglia aziendale saranno sia pure nella loro autonomia, collegate e si “aiuteranno” a vicenda. Leggi il blog

Nel 2015 l’azienda che vuole usare il web per fare business dovrà cambiare

happy2015onlineE’ come, nel corso degli ultimi due, tre anni, si siano composti i pezzi di un puzzle complesso attorno all’utilizzo del web, non come “presenza”, “segnaposto” aziendale, ma come strumento per fare business.

Siamo appena reduci dalla notte di San Silvestro e non vi tedierò molto di più di quanto non possa essere utile, ma credo sia necessario definire alcune cose per il web che verrà in questo 2015.

  • Non si parlerà assolutamente più di sito web, portale, ma di ecosistema web. Cioè un insieme di strumenti usati in modo strategico, con obiettivi chiari di business e con una pianificazione dei contenuti e delle attività di engagement e “vendita” definite nei particolari.
  • Qualche anno fa tenni una serie di workshop “predicando” la necessità di avere in azienda un “social CRM” cioè una piattaforma in grado di gestire anche le relazioni rivenienti dalla rete e in grado di fare tesoro di tali informazioni. Ebbene per quest’anno e per il futuro dico che non solo gli strumenti devono essere in grado di supportare l’attività aziendale on line nel suo svolgersi, ma anche che, necessariamente, l’azienda (ma anche qualsiasi altro soggetto che intende intraprendere una strada su web) deve decidere, anzi deve fare una scelta di campo sul come organizzarsi e su come “vivere” questa sua esperienza.
  • Non si mette on line una “soluzione”, in campo, sul web, si mette in campo l’azienda, com’è o come vuole essere rispetto a questo nuovo mercato, con la sua filosofia, con le sue persone, con i suoi valori. Non una soluzione quindi, ma “l’essenza” stessa dell’azienda, con il suo metodo di lavoro, con la sua attenzione ai clienti.

Non una Soluzione, un Metodo -Presi qualche anno fa in prestito da Johann Wolfgang Goethe la frase:

“Comunicare l’un l’altro, scambiarsi informazioni è natura;
tenere conto delle informazioni che ci vengono date
è cultura”

Una frase che mette al centro la nostra capacità di essere persone prima che aziende, la nostra capacità di relazionarci, la nostra capacità di apprendere “ascoltando”. Leggi il blog

Strategie per il web, ecco le slide presentate a Smau Napoli 2014

micheledellederaasmauE’ la versione ultima del 2014 presentata nelle varie tappe di Smau delle slide dedicate alle strategie per il web, al valore dei contenuti. A Napoli abbiamo finalizzato meglio il “come si parte”… rispetto a un progetto on line… Nel 2015 qualcosa di ancora più articolato e approfondito proprio su come si mette in campo un progetto on line…

 

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Strategie per il web, contenuti, social media optimization – smau 2014 – milano – Le SLIDE

micheledellederaasmauEcco le slide che ho presentato lo scorso 22 ottobre a SMAU Milano. Ho parlato di Strategie per il web, contenuti, social media optimization, come impostare un ecosistema web, come partire con progetto attuabile.

Buona visione e sempre disponibile per chiarimenti e supporto.

Scrivetemi: michele.delledera@gmail.com

 

 

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Raggiungere il successo su web, strategie, ne parliamo a Smau Milano il 22 ottobre
Sono tante le componenti che possono contribuire al successo di un progetto di e-business qualunque siano le sue finalità.
Come sempre da non dimenticare:
  • Il Sogno, la vision dell’imprenditore
  • L’analisi delle difficoltà a cui si andrà incontro
  • La conoscenza della rete e dei suoi protagonisti
  • la conoscenza degli strumenti
  • La programmazione del lavoro da fare e le sue verifiche
  • La capacità di correggere la rotta
  • La gestione dell’intero ecosistema web
  • La valorizzazione delle relazioni
  • L’attività di engagementSul web c'è Business
  • La vendita (eventuale)

 

Strategie, qualità dei contenuti e un’intensa attività di Social Media Optimization aiutano i protagonisti della rete ad avere successo. Parleremo di questo A Smau Milano, il prossimo 22 ottobre alle 16 presso l’Arena Fabbrica Intellegente all’interno del Padiglione 2 a Fiera Milano City.
Incontriamoci a raccontiamoci questa strada verso il successo e le sue tappe. Clicca qui per iscriverti al Workshop.
Il 22 sarò a SMAU Milano – se vuoi puoi mandarmi i tuoi dati e ci incontriamo per fare due chiacchiere.
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CRM, Comunicazione, Gestione dell’Azienda, Web, Condivisione, cosa li accomuna ?
La cura del cliente e l'organizzazione aziendale.
La cura del cliente e l’organizzazione aziendale.

Se il mondo è web based e se tantissime delle cose che ho citato nel titolo fanno parte della vita normale di molte aziende, la domanda che mi pongo e che vi pongo è: Perché CRM, attività di comunicazione dell’azienda, portale web, attività di condivisione dei contenuti e gestionale aziendale non possono avere punti di contatto o addirittura essere parte di un unico ecosistema ?

Ovviamente in linea di principio la risposta è si, tutti questi strumenti e queste attività, possono, devono, anzi dovrebbero essere parte di un unico ecosistema che faccia tesoro delle informazioni di ciascuna piattaforma e le intersechi ove necessario ad ottenerne di altre a più valore aggiunto.

Si è parlato per molto tempo circa due anni fa, oggi se ne parla un po’ meno, di social CRM, cioè di un software CRM (utile alla gestione del cliente in tutti i suoi aspetti)  in grado di fare tesoro dell’attività Social (quella sui social network) dell’azienda e di puntare a rendere tali informazioni valore per l’azienda, ad esempio nuovi leads, conversazioni con clienti e potenziali tali, attività di assistenza e campagne di marketing digitale.

Oggi è necessario andare oltre il concetto di semplice social CRM ed immaginare per le aziende delle soluzioni con “propria personalità” quindi non un unico pacchetto, ma in grado di parlare tra di loro.

Un ecosistema web based quindi che gestisca la contabilità e il magazzino, tutto il sistema di comunicazione interno ed esterno per esempio basandosi su un sistema di mailing in cloud, un portale web in grado di vendere e di illustrare le attività e i prodotti dell’azienda, ma anche in grado di interagire con i clienti attraverso un’area riservata in grado di far vivere un’esperienza unica e personalizzata al cliente (offerte personalizzate e fidelizzanti, fatture, lavori in corso e tempi di consegna, ecc, ecc.), un sistema che faciliti la condivisione sulle community e le piattaforme social e anche un sistema di presenza sui social network pensato per gli obiettivi che ci si prefigge e presidiato a tale scopo, un software CRM (Customer Relationship Management) in grado di fare tesoro delle informazioni rivenienti dagli altri sistemi informativi aziendali, un sistema di mail marketing collegato al CRM e ai dati sensibili a livello commerciale in possesso dell’azienda, un servizio assistenza e di affiancamento al cliente in grado di rispondere attraverso questo ecosistema alle esigenze del cliente attraverso inteventi puntuali, calibrati e anche condivisi con gli altri clienti dove possibile. Per finire strumenti di comunicazione interna all’azienda in grado di non perdere i passaggi necessari alla cura del cliente a 360° e a seguire le dinamiche interne all’azienda senza così dover rincorrere le informazioni o dare risposte al buio.

Ove utile un sistema di logistica in grado di supportare in tempi stretti le attività dell’azienda on line (es. vendita, consegne, assistenza)

Oggi tutto ciò è possibile e può essere progettato e personalizzato azienda per azienda. E’ chiaro che l’azienda si riorganizza intorno a tale sistema.

 

Sanità privata e digitale, ipotesi di lavoro, nasce l’Health Incoming ?

Ipotizziamo che a partire per il progetto di incoming sanitario di cui parlavo nel post precedente sia un gruppo di cliniche private oppure un gruppo unico aziendale che però gestisca più cliniche ciascuna con le sue peculiarità e specialistiche e territoriali.

Attorno al progetto allora è ipotizzabile costruire un gruppo di lavoro (fatto di consulenti esterni e di personale interno ad hoc) dedicato per la realizzazione del piano operativo di marketing digitale, che svolga almeno queste tre attività essenziali:

  • gestire le relazioni con le aziende ospedaliere;
  • inserire e aggiornare i contenuti del portale, formare e supportare i referenti delle singole aziende;
  • definire e gestire le attività di marketing digitale e lo sviluppo delle relazioni attraverso i vari strumenti che la rete mette a disposizione.

Il percorso utile a partire in modo corretto e ad ottenere i primi risultati si può sviluppare in un arco temporale di 12/24 mesi, durante i quali tutti gli strumenti da mettere in campo vengono pensati, realizzati e resi operativi, andando ad individuare passo dopo passo le cose da fare, cosa implementare e, in funzione delle necessità di marketing e comunicazione, cosa comunicare e cosa controllare per verificare i risultati raggiunti di volta in volta, e verifica dopo verifica del lavoro svolto, si va ad individuare le attività da mettere in atto per correggere la rotta, nel caso in cui gli indicatori segnalino risultati molto diversi dagli obiettivi desiderati.

In pratica non si andrebbe a ipotizzare una sterile realizzazione di un oggetto, ma il percorso da svolgere per ottenere il successo prefissato.

Proviamo a ipotizzare il lavoro da fare:

Ovviamente l’idea da cui partire non è quella di creare “un sito internet”, “un portale web”, ma di creare un vero e proprio ecosistema web pensato per la sanità privata in grado di supportare la promozione e comunicazione delle eccellenze, gli standard di qualità e i servizi garantiti, la qualità del personale medico e paramedico in servizio presso le singole strutture ospedaliere, senza dimenticare il contesto territoriale.

Come già detto però, il web non può essere isolato dalle attività di marketing aziendale, ma va integrato, cosicché funzioni da amplificatore e da supporto: la comunicazione on line supporti la comunicazione analogica e quella analogica rafforzi la comunicazione web, sfruttando le peculiarità proprie di ogni mezzo utilizzato.

Un possibile supporto di esperti del web in tal senso potrebbe essere ipotizzato come un percorso di formazione e di consulenza on job, in affiancamento/staff con i manager e gli operatori individuati per la realizzazione e la gestione dei servizi e delle attività da realizzare. Leggi il blog

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