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Ci vediamo a SMAU Napoli il 15 dicembre: Nell’era dell’IA vincere la sfida con lo H2H marketing

Nell’epoca in cui l’intelligenza artificiale domina il panorama aziendale, la nostra capacità di connetterci in modo autentico con le persone rimane più cruciale che mai. Questo workshop, “Con il trionfo dell’IA il mondo resta fatto di persone: Vincere la sfida del mercato con lo Human to Human Marketing” esplora come possiamo sfruttare l’IA per rafforzare, anziché sostituire, le relazioni umane nel marketing.

Durante l’evento, esamineremo come l’IA possa essere uno strumento potente per comprendere meglio le esigenze dei clienti e creare esperienze personalizzate. Tuttavia, metteremo in risalto che il vero successo si ottiene quando uniamo il potenziale dell’IA con l’autenticità delle persone. Attraverso casi di studio e strategie pratiche, scopriremo come creare connessioni sincere con i clienti, affrontando le sfide dell’era digitale senza perdere di vista il valore insostituibile delle relazioni umane. Partecipa a questo workshop per entrare nel mondo del “Human to Human Marketing” vera chiave del tuo successo nel mercato contemporaneo.

Vi aspetto il 15 dicembre a SMAU Napoli alle 13,30 Presso l’ARENA 1 – Mostra d’Oltremare

Michele Dell’Edera

Iscriviti gratuitamente al mio Workshop!

Clientes? Meglio persone!

In latino, la parola “clientes” aveva diversi significati e sfumature di significato, spesso collegati al contesto sociale e politico dell’antica Roma. Eccone alcuni:

  1. Clienti come protetti o clienti di un patrono: In senso generale, i “clientes” erano persone di basso status sociale o economico che si mettevano sotto la protezione e la tutela di un patrono più potente e influente. In cambio della protezione e del supporto, i clienti offrivano fedeltà, sostegno politico e spesso prestazioni di servizio.
  2. Clienti come clientela politica: Nel contesto della politica romana, i “clientes” costituivano la clientela di un politico o di un nobile. Questa clientela politica comprendeva persone che supportavano il politico e lo aiutavano a raggiungere i suoi obiettivi, sia attraverso il voto nelle elezioni che attraverso altre forme di sostegno politico.
  3. Clienti come clienti di un mercante (definizione più vicina ai giorni nostri): I “clientes” potevano anche riferirsi ai clienti o acquirenti di un mercante o di un negozio. In questo contesto, la parola indicava le persone che acquistavano beni o servizi da un commerciante specifico.
  4. Clienti come debitori: In alcune situazioni, i “clientes” potevano anche essere persone indebitate nei confronti di un creditore o di un patrono. Erano tenuti a pagare il debito o a fornire servizi in cambio del supporto ricevuto.

È importante notare che il concetto di “clientes” era profondamente radicato nella struttura sociale romana, dove le relazioni di patronato e clientela giocavano un ruolo significativo nel mantenimento dell’ordine sociale e politico. Questi legami di dipendenza reciproca erano spesso basati su un sistema di favori, obblighi e scambi di servizi. La clientela era un elemento chiave della stratificazione sociale romana e contribuiva a stabilire e mantenere le relazioni di potere all’interno della società.

Io sono per mettere completamente da parte il concetto di “clienti” per passare con decisione a quello di “persone”. Le relazioni e le comunità sono fatte da persone è per questo che anche le aziende devono andare oltre il concetto di cliente e puntare decisamente verso un’attenzione attenta alle persone che siano clienti o dipendenti. Questo approccio umanizza l’azienda e la rende più vicina alle comunità dove svolge il proprio servizio o lavoro. Passiamo al concetto di Marketing fo Humans (H2H marketing).

Le cambio nome per dare sostanza alla mia attività. Nasce: “MARKETING FOR HUMANS”

A un certo punto della mia vita di digital strategist, di social media marketer, di copy, ho visto che qualcosa non quadrava, non che le cose non funzionassero, ma che in alcuni casi mi sentivo a disagio nell’affrontare i progetti guardando solo al mondo, ai numeri e agli algoritmi.  Non abiuro nulla, ma voglio dare spazio a qualcosa di nuovo e di diverso.

Ecco perché ho deciso di fondare “Marketing for Humans” e di occuparmi di “Human to Human” marketing e “Design Thinking”, ve lo spiego brevemente. 

 

“Marketing for Humans” è il nome che ho scelto di dare alla mia attività professionale, affinché, fin dal nome, ci si concentri sul mettere le persone al centro di OGNI progetto. 

Questo approccio, noto come “Human to Human” marketing, mette in evidenza l’importanza di stabilire connessioni autentiche e significative tra i marchi e il loro pubblico.

Nell’era digitale in cui viviamo, può essere facile dimenticare che dietro ogni transazione commerciale ci sono persone reali con desideri, bisogni e emozioni. L’obiettivo del “Human to Human” marketing è quello di riconnettersi con queste persone, andando oltre le metriche e i dati demografici per creare una comunicazione più umana ed empatica.

A questo aggiungo: il “Design Thinking”. 

Il Design Thinking è un approccio che pone l’accento sull’ascolto delle esigenze degli utenti (persone) e sulla creazione di soluzioni che rispondano a tali esigenze in modo efficace ed innovativo. Questa metodologia si basa su diverse fasi, tra cui la comprensione del contesto, la generazione di idee, la prototipazione e il testing.

Integrando il Design Thinking nel mio approccio al marketing, punto a creare strategie e campagne che siano davvero significative. Con questo metodo di lavoro sarà più semplice comprendere meglio le persone, offrendo loro esperienze coinvolgenti e personalizzate.

In definitiva, il mio obiettivo con “Marketing for Humans” è quello di rendere il marketing più umano ed empatico, mettendo le persone al centro di ogni iniziativa.

Michele Dell’Edera
founder di “MARKETING FOR HUMANS”

Cambiano le strategie, cambiano gli algoritmi, ma al centro ci sono sempre le persone

Bisogna sempre essere al passo con i tempi e seguire l’evoluzione delle tecnologie e “degli algoritmi” che governano la rete. I grandi strumenti sociali della rete e i grandi motori, direi il grande motore e cioè Google, ci studiano e ci leggono sempre di più fino a memorizzare alla perfezione, quasi più di noi, i nostri comportamenti offrendoci una navigazione a noi consona e “amica”.

Tutto vero, ma al centro delle relazioni e della rete restano le persone e la loro capacità empatica di interagire.

Ecco perché per me resta fondamentale consigliare alle aziende che vogliono ottenere risultati on line di farlo attraverso le proprie persone, di mettersi in gioco direttamente a livello professionale, attraverso il proprio vissuto e la propria esperienza.

Resta quindi indispensabile nel momento in cui si decide di utilizzare Internet e i diversi canali digitali che la rete ci mette a disposizione formarsi a questa nuova visione aziendale.

Non credo che esista azienda, imprenditore o professionista  che non intessa attorno a sé relazioni in grado di far crescere il proprio business.

E’ molto importante quindi allenarsi a questo e capire che oltre ai canali aziendali è molto opportuno che il management aziendale abbia in piedi e curi anche i propri canali personali. Faccio solo un piccolo esempio; è impensabile avere in piedi una pagina Linkedin aziendale senza pensare che lo staff aziendale non possa avere in piedi anche dei profili personali a supporto della stessa e che rafforzino, attraverso la reputazione personale, anche il brand aziendale.

Sono convintissimo, il lavoro di questi anni me ne ha dato conferma, che le Digital Strategies che funzionano sono in primis quelle che vedono la squadra aziendale giocare insieme per il raggiungimento di questo risultato.

Sono convinto che il nome Social Network sia molto meglio del nome Social Media, il primo ti dà l’idea di una rete in continua evoluzione in grado di amplificare in modo naturale il segnale, il secondo ti dà l’idea di una comunicazione UNO a Molti e unidirezionale che  avrà bisogno sempre della attività drogante dell’advertising per tenersi su.

Sono convinto che l’advertising serva, ma sono altrettanto convinto che ci debba essere una gran parte del traffico sostenuta dalla capacità di rete dell’azienda e della forte capacità di engagement dei singoli protagonisti aziendali dal magazziniere, al direttore generale.

L’advertising non serve quindi ?

Non ho detto questo, dico solo che deve servire a supporto e non come unico strumento per raggiungere il proprio pubblico.

Al centro di ogni attività ci sono le persone, sempre !

Se vuoi approfondire o valutare la possibilità di mettere in pratica per la tua attività quanto detto, CONTATAMI !

    Azienda, proposta di valore, user experience, web strategies, è sempre una questione di persone

     

    Ho messo al centro delle mie riflessioni rispetto al lavoro da mettere in campo in un’attività che veda protagonista la rete come strumento di comunicazione, relazione o vendita, le persone.

    La rete, sia pure come strumento digitale, l’ho sempre vissuta come un “luogo”, una piazza nella quale incontrare persone, professionisti, manager, imprenditori. Quindi persone prima di “partite IVA”.

    Un’Azienda quando decide di sbarcare o potenziare il suo business su web, non può che avere bene in mente i suoi obiettivi di business e la proposta di valore che vuole offrire ai suoi clienti. Avere bene in mente le persone che compongono la squadra aziendale, l’esperienza che si vuole offrire ai propri clienti nel processo decisionale che li porterà a scegliere o a vivere l’esperienza d’acquisto, le strategie da mettere in campo sul web.
    In tutti questi processi, le persone sono protagoniste ed entrano in relazione.

    Clienti, squadra aziendale, utenti del sito e dell’ecosistema aziendale non sono altro che persone. E’ su di loro e con loro che deve essere concentrato il nostro lavoro.

    Avrò il piacere di parlare con voi di questo a SMAU il prossimo 26 ottobre alle 12,30, a FieraMilanoCity presso l’Arena Open Innovation a cura di Regione Lombardia. 

    Per iscrivervi cliccate qui !

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    SOCIAL NETWORK E CRM, IL RUOLO DELLE PERSONE IN AZIENDA

    Seppure nelle teorie del marketing da sempre si dice di tener presente il mercato, mettere il cliente, il singolo cliente, al centro del business è cosa di oggi è cosa da terzo millennio.

    Le singole persone e non le categorie di persone sono oggi le protagoniste di quasi tutti i messaggi promozionali.

    Anche chi offre servizi e prodotti di tipo “industriale” ci tiene a precisare che questi prodotti sono ritagliati sulle esigenze di ogni singola persona. Sono, parafrasando una famosa pubblicità: “tutti intorno a te”.

    La relazione tra persone, un po’ come succedeva fino ai primi del ‘900, è la molla che fa scattare i consumi o li blocca, che fa partire o morire un’idea, che stabilisce se un negozio, un’azienda, un professionista sono affidabili oppure no. Nel secolo, anzi nei secoli scorsi questo avveniva in ogni piazza di ogni villaggio, oggi questo avviene nella piazza o nelle piazze del villaggio globale.

    L’avvento del Web 2.0 e, soprattutto dei Social Network, ha fatto riscoprire, seppure in una piazza virtuale, la voglia dell’incontro, dell’ascoltare e dare consigli un po’ su tutti gli argomenti. Dopo la civiltà del consumo, dell’isolamento e dell’indifferenza, l’uomo sta cercando di ricreare le reti sociali perdute attraverso i Social Network.    Leggi il blog

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