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Oltre la Sindrome del Tipografo: La Creatività al Servizio della Comunicazione…

… con profondo rispetto per i tipografi…

Nel mondo della comunicazione, la figura del creativo, del copywriter, e del comunicatore è fondamentale. Questi professionisti sono il cuore pulsante delle strategie di marketing, gli artefici di contenuti che catturano l’attenzione, informano, emozionano e convincono. Tuttavia, in alcuni ambienti lavorativi si riscontra una tendenza preoccupante: trattare questi esperti come se fossero semplici “tipografi”, attuando le volontà del cliente senza inserire un proprio valore aggiunto creativo. Con tutto il rispetto per l’antica e nobile arte della tipografia, questo approccio riduttivo non solo sminuisce il ruolo del comunicatore ma rischia anche di impoverire il risultato finale.

La Creatività Non È Un Servizio “Al Kilogrammo”

I creativi, i copywriter e i comunicatori non sono fornitori di “contenuti al kilogrammo”; sono professionisti che combinano abilità analitica e creatività per sviluppare strategie e contenuti che parlano direttamente al cuore e alla mente del pubblico. Non si tratta di eseguire “pedissequamente” le indicazioni dei clienti, ma di ascoltarle, interpretarle e trasformarle in qualcosa di unico e di valore. Questo processo richiede una profonda comprensione del mercato, del pubblico di riferimento e degli obiettivi di business del cliente, oltre, naturalmente, a una buona dose di inventiva e originalità. Leggi il blog

Da dove ti arrivano i contatti? SEO off site e digital PR.

Quelli bravi ti diranno subito che senza mirate e concrete campagne di advertising non arriverà mai nessuno sul tuo sito e che quindi sarai sconosciuto alla stragrande maggioranza della rete.

In gran parte è vero, ma è anche vero che se puntiamo tutte le nostre risorse su canali di advertising, ad esempio Google o social network, può accadere che ogni qualvolta stacchiamo la spina, spegniamo le nostre campagne gli accessi al nostro sito tornino miseramente a zero o giù di lì.

E’ quindi fondamentale che ci sia anche un posizionamento organico sulla rete e che, magari, ci siano siti che parlino di te e puntino alle tue pagine.

Questa attività di promozione del proprio sito attraverso altri portali sulla rete si chiama SEO off site e anche digital PR.

Questo non vuol dire disseminare la rete di link a caso da qualunque luogo essi arrivino. Significa lavorare nella generazione di relazione con altri portali e alla diffusione di contenuti a valore che in qualche modo (attraverso link mirati ad esempio) portino a voi.

Ad esempio si potrebbe scegliere di pubblicare un articolo che affronti uno dei problemi che voi risolvete con la vostra azienda dando informazioni utili sulla soluzione di quel problema e, senza eccedere, aggiungere qualche link che porti sul vostro sito. E’ molto importante scegliere chi deve ospitare i vostri contenuti, quanto più il sito è conosciuto o in target rispetto ai vostri clienti tanto più quel link avrà valore per i motori di ricerca e darà valore al vostro brand.

La SEO off site e la digital PR sono gratuite? Non credo che ci sia nulla di gratuito sulla rete. Per ottenere risultati bisogna investire.

  • Bisognerà avere qualcuno in grado di produrre contenuti, oppure incaricare qualcuno esterno alla vostra impresa di produrli.
  • Bisognerà investire tempo nella produzione di comunicati da inviare a giornali e potali di settore tra quelli più indicati per la vostra attività.
  • Bisognerà, in molti casi, acquistare spazi per la pubblicazione di article marketing, interviste, video interviste o webinar su portali di terzi
  • Bisognerà fare in modo che l’atterraggio sul vostro sito sia chiaro e senza deviazioni, per cui potrebbe essere opportuno creare delle landing page di atterraggio apposite. Non sempre portare alla home page può bastare.
Donneee! E’ arrivato l’arrotino! L’importanza di intercettare la domanda latente

Nei giorni scorsi mentre facevamo una riunione con dei colleghi per delle pianificazioni per dei nostri clienti e in strada sentiamo l’inconfondibile: “Donne!… è arrivato l’arrotino!…”.

Dopo un primo sorriso reale, abbiamo cominciato a disquisire dicendo lui si che “intercetta la domanda latente”. Non so chi ha bisogno di sistemare forbici, coltelli, altro, ma passando per strada intercetti tutti e tutte coloro che in quel momento non stavano pensando di sistemare le “lame” di casa, ma che all’urlo: “donne è arrivato l’arrotino” hanno subito pensato di approfittarne.

Per il marketing on line oltre che intercettare la domanda consapevole è molto importante intercettare la domanda latente quella cioè che non scaturisce da ricerche consapevoli e immediate che fanno emergere un’urgenza (necessità), ma quella che emerge “vedendo”, “incontrando” l’oggetto o il servizio desiderato facendo altro.

Tipicamente la domanda latente oggi la si intercetta sui social network, Facebook ad esempio, Instagram e altri ancora dove, per la maggior parte dei casi, le persone si intrattengono più per il “cazzeggio” (tempo libero, curiosità, passioni… ecc.) che per altro.

L’arrotino passando per le strade e urlando “Donne… è arrivato l’arrotino!” compie un’azione fondamentale e cioè: distoglie l’attenzione di chi evidentemente era in tutt’altre faccende affaccendato e lo porta sulla sua lunghezza d’onda… “L’arrotino? posso sistemare le mie forbici e i miei coltelli… “

La stessa cosa deve fare chi ad esempio pensa di attrarre l’attenzione su una propria sponsorizzata Facebook. Deve essere in grado di far distogliere l’attenzione del navigatore di Facebook da ciò che sta facendo e portarlo a guardare il proprio contenuto e di conseguenza ad interessarsene.

Una grafica e un copy ben fatti possono aiutare in tal senso.

Intercettare la domanda latente è quindi un ingrediente fondamentale del marketing digitale.

Insieme alla capacità di intercettare la domanda consapevole formano un connubio essenziale per chi pensa di fare affari on line.

Come si progettano i contenuti tra Lead Magnet e ricerca di nuovi visitatori

Non c’è contenitore o strategia di marketing che si possa reggere senza dei buoni contenuti progettati e con degli obiettivi chiari, ma di questo ho già parlato.

Oggi proviamo a chiederci come devono essere i contenuti e dove vanno collocati all’interno di un funnel di marketing.

Il Contenuto (Content Marketing) per La ricerca di nuovi visitatori

Mi riferisco a quelli per il nostro sito e per la valorizzazione del nostro brand, sia esso personale, sia esso aziendale.

Per lavorare a questo obiettivo ci sarà bisogno che i nostri contenuti facciano da front-end, cioè siano loro ad attirare, per argomenti trattati e per modalità di fruizione i nostri possibili visitatori.

In pratica, chi troverà on line, grazie ai motori, o grazie ai social il nostro contenuto sarà spinto a cliccarci sopra e raggiungere quindi il nostro sito.

In questo caso nel post/pagina di atterraggio di chi arriva dovrebbe esserci quantomeno un invito al contatto (a porre domande) in fondo alla pagina con apposito form, oppure un invito ad iscriversi alla nostra newsletter per ricevere degli aggiornamenti.

In ogni caso il primo passo lo avremo fatto, cioè si saremo fatti conoscere, se poi l’interlocutore ci vorrà lasciare anche la sua mail ed entrare quindi nel nostro funnel di marketing tanto di guadagnato.

Il Contenuto (content marketing) come Lead Magnet

In questo caso il contenuto di valore (di valore maggiore a quello precedente) sarà posto a valle di un ingresso nel nostro sito.

Ad Esempio:

  • Se ti iscrivi potrai alla nostra newsletter potrai ricevere tutti gli aggiornamenti relativi ai temi collegati al Content Marketing
  • Oppure: se ti iscrivi alla newsletter avrai un coupon del 10% sul tuo primo acquisto
  • Se ci chiedi informazioni commerciali potrai dialogare con un uno dei nostri esperti
  • Se ti iscrivi alla nostra area e-learning potrai accedere ad un’area download e di fruizione video…
  • ecc.

 

Il contenuto qui funge da stimolo a concludere l’azione richiesta all’utente: “se fai questo otterrai quest’altro”.  In questo modo, ognuno di noi, certamente, avrà predisposto un apposito funnel di marketing che ci consentirà di consolidare la nostra relazione con questo nuovo lead.

Avere sempre un sito”fresco di giornata”, una scelta irrinunciabile

Mettere su un sito aziendale ben fatto che sia istituzionale, e-commerce o pensato per fare brand o community non può essere un’attività che inizia e finisce con l progettazione del sito e finisce con la sua pubblicazione.

Oggi la rete ha fruitori dinamici, abituati a introitare notizie e aggiornamenti in continuazione. Se il vostro sito fa una buona impressione ai vostri visitatori è molto probabile che li spinga a tornare a farvi visita. Se dopo una o due visite il vostro visitatore non vede novità tenderà a non tornare più.

Spesso siamo portati a pensare che un bel sito, con i messaggi giusti, una bella grafica sia sufficiente a tenere sveglia l’attenzione su di noi.

Non basta ! C’è bisogno di produrre contenuti nuovi e interessanti.

C’è bisogno di un blog aziendale o personale che sia il racconto di voi stessi, della vostra attività e anche dei successi, meglio dell’ esperienza dei vostri clienti con voi.

Su web oggi è fondamentale che il sito aziendale sia parte di un ecosistema digitale in grado di diffondere e amplificare i contenuti da voi prodotti e di agganciare nuovi interlocutori, nuovi fan, nuovi follower.

Per creare contenuti adeguati e che attirino le persone che più possono essere interessate alla vostra proposta di valore è necessario avere le idee chiare sul proprio business prima di arrivare a un proprio modello di Business  e, solo successivamente e di conseguenza a un piano editoriale preciso.

Bisogna conoscere:

  • Quali sono i segmenti della propria cliente (i potenziali clienti)
  • Qual’è la nostra proposta di valore (cosa abbiamo più degli altri e perché la nostra proposta “non si può rifiutare”)
  • In che modo gestiamo o vogliamo gestire e curare le relazioni con i nostri clienti
  • Quali sono le risorse economiche e umane che abbiamo a disposizione
  • Quali sono i canali che andremo ad utilizzare.

Date delle risposte chiare a questi punti sarà molto più facile mettere giù un piano editoriale e dei contenuti che vadano ad incedere sull’interesse che  potrà suscitare il nostro sito sulla rete.

Anche se dovessimo agire con dell’advertising sui motori di ricerca e sui social l’utenza è sempre attenta anche al contenuto non sponsorizzato oltre all’oggetto della nostra promozione.

Content Marketing: Quel titolo che ti cambia la vita

Partiamo dal presupposto che è talmente strategica la stesura di un titolo che i grandi giornali hanno sempre avuto, oltre al giornalista, il “titolista” cioè colui che scrive, modifica o migliora un titolo di un articolo. Un vero e proprio “uomo marketing” della notizia in grado di “venderla” e di invogliare a leggerla o, nel digitale, di invogliare a cliccarci sopra.

Se c’è una cosa importante quando si scrive un contenuto, quella è il titolo:

  • Sarà il titolo del tuo post in effetti che stimolerà più persone a leggerlo
  • Sarà il titolo (SEO) ad essere indicizzato principalmente sui motori di ricerca e rendere il post durevole nel tempo; sarà il titolo del post a rendere accattivante l’articolo sui social network

Ma cosa deve fare un titolo e quali sono le sue caratteristiche ? Ecco 8 consigli utili per scriverne uno:

  • Un titolo deve stimolare la curiosità del lettore, senza di quella, l’articolo passerà inosservato
  • Il titolo deve essere specifico: deve far capire, a grandi linee e brevemente, quali sono gli argomenti trattati dal post
  • Potrebbe essere utile utilizzare dei superlativi, ad esempio: “i 5 più importanti consigli per viaggiare”
  • Potrebbe contenere delle insolite analogie: “Quel treno più veloce di una tartaruga”
  • Un titolo non deve essere complesso, bisogna rendere facile, fin dal titolo, un argomento complesso
  • Non sempre andare a favore di corrente paga. Il pensiero unico non aiuta ad emergere, date valore al vostro pensiero. Fate un titolo, quando l’argomento lo consente, che sia anche un po’ controcorrente. Un consiglio potrebbe anche essere quello di scrivere un titolo del tipo: “il rumore del silenzio”
  • Ciascuno di noi è attirato dai numeri; Usate i numeri, ad esempio: “5 consigli utili per fare content marketing”
  • Se volete che il vostro articolo venga riconosciuto e trovato come un articolo che affronta il tema dell’e-commerce, allora mettete nel vostro titolo la parola: “E-commerce”.
Content Marketing: e se ci fissassimo un bel calendario ?

Dopo aver fissato gli obiettivi e il nostro possibile pubblico, è il caso di cominciare a pensare a qualcosa di concreto. Cioè al nostro calendario delle pubblicazioni e agli argomenti che andremo a trattare nei nostri post.

Non faremo perché abbiamo memoria corta, lo faremo per impegnare noi stessi a un lavoro che, presi dalla quotidianità delle cose, finiremo sempre per relegare all’ultimo posto.

Dobbiamo fare un vero e proprio piano editoriale con date e argomenti… Proviamo ad elencare alcuni punti fondamentali:

Vanno programmati post e pubblicazione di contenuti che abbiano una cadenza regolare

  • Non è possibile lasciare al caso i tempi di pubblicazione
  • Ad esempio (ma è solo un esempio) si potrebbe decidere di pubblicare un post a settimana

Va decisa la periodicità non meno di 3-4 volte al mese

  • Come si diceva prima è bene fare almeno un post a settimana.
  • Se dovesse esserci qualche grossa novità, è chiaro che si possono anticipare o aumentare le pubblicazioni

Aggiornate il blog durante i giorni lavorativi (è solo un consiglio)

  • Forse è meglio pubblicare nei giorni lavorativi perché c’è più pubblico collegato ad Internet rispetto ai week-end nei quali le persone preferiscono fare altro.
  • Questa considerazione vale in generale, ma non è detto che per alcune categorie particolari di contenuti sia proprio il w.e. il momento migliore per diffonderne.
  • Aggiungiamo anche che oggi, con il superamento dei device mobili rispetto a quelli desktop, sono molti di più quelli che usufruiscono della rete anche il sabato e la domenica.

Non è detto, quindi, che, ad esempio, un post che propagandi un menu di un ristorante per il w.e. non sia il caso di farlo proprio il sabato e la domenica, utilizzando, magari, anche strumenti di geolocalizzazione.

Provate anche altre cadenze a seconda della vostra tipologia di contenuti

  • Come ho già detto sopra, queste sono indicazioni di massima, ma è chiaro che bisogna conoscere bene i comportamenti del proprio pubblico per programmare post.
  • Come si scoprono i comportamenti del proprio pubblico ?
    • In parte conoscendo il proprio settore e facendo delle analisi a priori (prima di cominciare le pubblicazioni)
    • In parte facendo un ottimo lavoro di analisi su ciò che di volta in volta pubblichiamo (quanti lettori, con quali comportamenti, in quali giorni, da dove, ecc. ecc,)

I post si possono anche scrivere e programmare le uscite

  • Non è detto che per pubblicare in maniera periodica si debba per forza scrivere il post, preparare il video o le foto per forza il giorno in cui è prevista la pubblicazione. E’ inutile dire che gli attuali CMS (Content Management System) e i Social Media permettono di inserire il post e di programmarne la pubblicazione anche dopo diversi giorni.

Non datevi obiettivi e programmi irraggiungibili o generici

  • Se siamo in un’azienda e non abbiamo una persona che fa solo lavoro sui contenuti, è inutile pensare di fare, ad esempio, un post al giorno.
  • Meglio pensare e studiare cosa pubblicare che pubblicare solo post generici.

Se hai dubbi o hai voglia di suggerirmi qualcosa contattami:

    Content Marketing: avere degli obiettivi chiari

    Se il blog non è morto e se la chiave del successo di un funnel di marketing e, più in generale, di una strategia di marketing digitale, è la capacità di produrre e distribuire contenuti interessanti in grado fare engagement, allora ci dobbiamo meglio focalizzare su come produrre questi contenuti.

    Dobbiamo quindi chiederci e mettere su carta alcune cose:

    A quali obiettivi miriamo

    In pratica dobbiamo sapere a cosa servirà il nostro blog, e cosa ci deve aiutare a fare. I contenuti e il “racconto” che andremo ad esplicitare in esso dove ci deve condurre e, soprattutto, dove deve condurre i nostri lettori.

    Ci deve aiutare a:

    • Rafforzare il nostro brand
    • A far conoscere i nostri prodotti
    • A far conoscere le nostre modalità di lavoro
    • A Migliorare la nostra reputazione, facendo emergere le nostre competenze e i temi importanti del settore che stiamo spingendo
    • Fare informazione e formazione
    • Diffondere nostri casi di successo e casi di successo dei nostri clienti
    • e altro ancora se vi viene in mente.

    A seconda di quali obiettivi dobbiamo raggiungere dovremo riflettere ancora su alcune cose

    Ci dobbiamo chiedere chi è il nostro pubblico

    A seconda del settore dove operiamo e agli obiettivi che vogliamo raggiungere, sapremo e dovremo anche individuare il nostro pubblico.

    • Dove opera (in quale area geografica)
    • Il genere, uomini o donne
    • Che età ha o deve avere
    • Ha un ruolo nella sua azienda
    • Ha un ruolo nella società
    • Di cosa si occupa
    • Quali sono le sue abitudini
    • Anche qui se ci vengono in mente altre caratteristiche che deve avere il nostro pubblico è bene focalizzarle e tenerne conto.

    Anche la tipologia e la forma dei contenuti devono essere scelti e calibrati a seconda di chi è il nostro pubblico. Ad esempio: tipo di linguaggio, lunghezza dei post, meglio foto, meglio video, come alterniamo i contenuti, ecc. ecc.

    E adesso diamo un’occhiata ai nostri competitor

    • Sviluppano contenuti
    • Hanno un blog e/o dei canali di comunicazione
    • Cosa raccontano ?
    • Come lo raccontano
    • Hanno successo ?
    • Qual’è la percezione del loro pubblico
    • Quale strategia hanno adottato (anche rispetto a tutte le attenzioni di cui parlavamo sopra)

    Adesso dobbiamo individuare il focus del nostro blog, definendo di cosa si occuperà

    Fatta l’analisi ed essendoci date tutte le risposte alle domande di cui sopra e avendo messo giù un vero e proprio documento strategico sapremo di cosa si occuperà il nostro blog (e i nostri canali di comunicazione digitale) e come lo farà.

     

    Se vuoi contattami che ne parliamo 

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