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Crowdsourcing e Social Network per una Pubblica Amministrazione Smart – #smau – #sce2012

Una Smart City è tale, come abbiamo detto, se concede spazio ai suoi cittadini. In pratica se i suoi Smart Citizens riescono a partecipare la vita della città stessa. Del resto molte delle applicazioni per smart city, anche quelle più tecnologicamente avanzate, hanno miglior successo se riescono ad ottenere dati ed informazioni dai cittadini stessi, dagli utenti (se vogliamo usare una vecchia accezione). Un esempio tra tutti potrebbero essere le segnalazioni sul traffico o su disservizi. Una Smart City ha bisogno quindi delle intelligenze dei suoi cittadini e quanto più riuscirà a coinvolgerli tanto più sarà in grado di soddisfare le esigenze di tutti ed essere vivibile e a misura d’uomo e del nostro tempo.

Si sta affermando (o meglio si spera che si possa affermare anche nella PA oltre che tra le imprese) in quest’ultimo periodo una nuova modalità per mettere in campo progetti, chiedere contributi di idee, valutare possibili impatti sul mercato, nel caso delle aziende, sul territorio, nel caso delle Pubbliche Amministrazioni e degli enti territoriali, si chiama “Crowdsourcing”.

“Crowdsourcing”  per la PA significa far partecipare i cittadini alla vita della città con la possibilità di proporre: idee, progetti, soluzioni.

Il “Crowdsourcing” che in fondo significa “condivisione delle intelligenze” consente ad ogni cittadino, in maniera moderata o meno, di inserire una sua idea, esprimere un parere su un’idea già esistente, fare in modo che altri valutino/votino e aggiungano pareri a una particolare idea progetto, o a una proposta. Attraverso questo sistema l’amministrazione comunale, o una qualsiasi PA, può sapere in partenza il gradimento di una proposta e ottenere ulteriori idee e proposte attraverso il sistema, appunto, delle “intelligenze condivise”. Del resto, è ormai risaputo e rientra nell’aneddotica che:“se io ho un’idea, tu hai un’idea, abbiamo un’idea a testa, se queste idee le condividiamo abbiamo due idee a testa”. Meglio ancora se queste idee sono condivise e migliorate da molti.

Con questo sistema si potrà proporre al cittadino una serie infinita di progetti sui quali l’amministrazione ha intenzione e voglia di coinvolgere la cittadinanza: il bilancio, la destinazione di un’area o di una piazza, la realizzazione di un evento e tanto altro ancora.

Non è fantascienza o fantapolitica, è la possibile realizzazione di una Smart City attiva che veda la partecipazione dei suoi smart citizens. Una smart community cittadina.

(Entra pure gratis con me a SMAU)

si vince solo all'ultima buca, così anche nell'impresa 2.0
Il successo si ottiene all’ultima buca

si vince solo all'ultima buca, così anche nell'impresa 2.0Come nel golf così in un’azienda, anche se il successo si costruisce passo dopo passo, buca dopo buca, bisogna aver chiari gli obiettivi finali ed essere consapevoli che tali obiettivi saranno raggiunti quando avremo centrato l’ultima buca del nostro business “green” (prato per i golfisti).

La metafora del golf, mi piace molto per rappresentare il percorso che ciascun impresa deve fare per poter raggiungere i propri obiettivi di business, in particolare con l’utilizzo delle nuove tecnologie di rete che consentono di condividere, gestire e promuovere progetti in maniera semplice e veloce.

Bisogna però avere bene in mente quale sia e dove sia posizionata l’ultima buca, senza dimenticare però le buche intermedie e il percorso da effettuare per raggiungerle tutte. Quali le tecniche, quali persone coninvolgere, qualli strumenti utilizzare, come riorganizzare la propria azienda, la propria attività.

Ecco perché ho deciso di adottare il campo da golf come immagine del mio blog e della mia comunicazione in generale. Aiutare le aziende e gli enti che in qualche maniera decidono di calpestare il prato 2.0 e le sue sfide è uno dei miei obiettivi.

Buca dopo buca, passo dopo passo, suggerendo le strategie e strumenti giusti. Del resto anche giocando a Golf bisogna valutare, il vento, le traiettorie giuste, gli ostacoli da superare, le dune, le sabbie… Metafora della vita di ciascun imprenditore.

L’EMPATIA 2.0 E LA CONOSCENZA ALLA BASE DELLA COMUNICAZIONE DI OGGI

Riflettendo da un po’ di tempo su strumenti e strategie che portino l’azienda del terzo millennio ad utilizzare la rete, ad utilizzare il web 2.0 e i social network non posso dire di aver trovato strumenti totalmente esaustivi e completi allo scopo.

Ho detto che, per avere valore, un’attività aziendale sul web deve avere ben precisi gli obiettivi e i risultati da raggiungere. Solo in questo modo sarà possibile stabilire una strategia e una pianificazione operativa degna di questo nome. Solo così si sarà in grado di trovare gli strumenti utili allo scopo.

Come prima cosa si deve ribadire il concetto che le relazioni e le conversazioni che avvengono sulla rete devono divenire patrimonio aziendale, cioè l’azienda deve essere in grado di farne tesoro (conservarle) e se possibile di “utilizzarle” per gli “scopi aziendali”.

C’è bisogno quindi di conoscere a fondo la propria azienda, le persone che vi lavorano e le attitudini che ciascuno ha. Solo così si sarà in grado di intessere relazioni “vere” e non falsate dal tecnicismo o dall’impaccio di un qualcosa di costruito. Leggi il blog

LANCIA E ALFA, IL CARATTERE IN PUBBLICITA’

Molto particolari gli spot scelti dal gruppo fiat per i modelli Lancia e Alfa. Per cercare di colpire nel segno la casa Torinese (?) ha scelto di puntare su una serie di stereotipi: La Mito ad esempio è incarnata dall’uomo forte dal Macho, essere differenti, adrenalina… la sfida…

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=asXJtYsxPgo] Leggi il blog

SOCIAL NETWORKING E SOCIAL MEDIA, DIFFERENTI E A SOSTEGNO DEL BUSINESS

Tra social media e social network ci sono differenze, alcune di esse sono sostanziali, altre meno, proviamo a ragionarci su per capire come sostenere il vostro brand e il vostro business.

1. Partiamo dalla definizione
Attività di Social media è il modo più semplice per trasmettere, o condividere le nostre informazioni con un pubblico vasto e diffuso. Ognuno di noi ha la possibilità di creare contenuti e di distribuirli.

Per fare questo abbiamo bisogno di una connessione a Internet, dopodiché  si è pronti per competere.

Il social networking prevede sicuramente un impegno differente.  Il Social Networking  mette insieme gruppi di persone con interessi comuni, o comunità di intenti, le quali, insieme, utilizzano siti adatti al social networking per costruire relazioni utilizzando la comunità stessa.

2.  Quale idea di comunicazione
I social media sono più vicini ai canali di comunicazione a cui siamo normalmente abituati. Sono uno strumento per diffondere messaggi, un po’ come la televisione,  la radio, i giornali.  I Social media sono semplicemente un sistema per diffondere informazioni verso altri. Quando parlo di Social Media nella mia mente ho l’idea di diffondere un messaggio e di non prevedere, in fondo, un’interazione, se non la ricezione del messaggio da parte degli utenti, seppure di una rete sociale quale può essere la stessa internet.
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IL SOCIAL YOGURT DI ACTIVIA

Gira da qualche giorno sulle tv italiane lo spot di Activia, sempre con Alessia Marcuzzi e Geppi Cucciari, nel quale nel solito dualismo tra il “gonfiore” della Cucciari e la risoluzione del problema già trovata dalla Marcuzzi, si lanciano nuovi gusti di prodotti lanciati sul mercato dalla Danone attraverso una scelta effettuata dai consumatori attraverso Facebook.

Dopo il Blog della “Mulino Bianco”, di qualche anno fa, lo spot di Activia è praticamente quello più web 2.0 e più social.

Certamente al passo con i tempi comunque, tempi che, dal modo come passa lo spot avvicineranno pubblico più giovane al consumo di Yogurt. Il che non è un male.

IL RUMORE DEL SILENZIO

In un mondo fatto di chiasso, di notizie urlate, di trasmissioni urlate, di pubblicità rumorose e colorate non vi è dubbio che forse si nota di più chi tace che chi urla. Chi urla non è altro che un rumore aggiunto, chi tace è uno che subito si nota per il suo silenzio assordante.

E ‘ sicuramente da questo assunto che sono partiti i pubblicitari di una nota marca di abbigliamento e  jeans che sta girando, sulle varie TV e, in particolare, nei brevi intervalli delle partite di calcio.

In particolare lo spot si fa notare perché appare ad immagine fissa con il solo marchio scritto in rosso su sfondo bianco gettando nel silenzio assoluto i telespettatori per una serie interminabile di sencondi che non so quantificare forse proprio perché silenziosi. Leggi il blog

LE AZIENDE NON USANO I SOCIAL ? A ME SEMBRA UN’OPPORTUNITA’ !

In questi giorni una ricerca molto approfondita e molto ben fatta, condotta dalla IULM, sull’utilizzo dei social e del web 2.0 nelle aziende italiane ha, secondo molti, fornito dei dati sconcertanti. In pratica, secondo questa ricerca, su 720 aziende analizzate, appartenenti ai settori più diversi, solo lo 0,79% utilizza i social per finalità di business, per il resto: il 10% delle piccole aziende e il 35% delle medie utilizzano i social “solo” per comunicare.

Allora credo possiamo fare due cose:

  1. Accettare la realtà e cambiare mestiere
  2. Pensare che questa sia una grossa opportunità e lavorare perché le aziende Italiane sperimentino le opportunità di business che nascono da una comunità enorme e variegata come quella dei social. Leggi il blog

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