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Una metrica per misurare il return on digital change. la mia intervista a Francesca Maria Montemagno

La trasformazione digitale nelle organizzazioni, qualunque sia il loro ambito di riferimento, non è più una scelta, ma una necessità dettata dell’evoluzione delle dinamiche del mercato e del contesto socio-economico.
In linea generale, quando ci si riferisce alla digital transformation, si tende a tradurla con adozione tecnologica, ma il buon esito di un progetto di trasformazione digitale è molto di più del mero utilizzo di applicativi e strumenti. Piuttosto, è determinato dall’apertura al cambiamento e dalla capacità di rigenerare il mindset delle persone coinvolte.

Ne ho parlato con Francesca Maria Montemagno di Smartive.

 

Linkedin, un’area di lavoro per generare opportunità.

Si fa presto a dire: lavoro utilizzando i Social Network.

Se nel passato i social sono stati canali nei quali lavorare anche solo utilizzando l’organico (puntare alla crescita del brand e del canale senza utilizzare l’advertising), oggi questa cosa risulta essere molto più difficile.

Ormai, secondo molti, e non a torto, se non si fa ricorso alle sponsorizzate non si raggiungono risultati degni di questo nome. Facebook, Instagram e gli altri social consentono di raggiungere il proprio pubblico “utile” solo se si contribuisce “alla causa”.

Ma se pensiamo che i social sono nati come reti tra persone è giusto continuare a pensare che essi servano a favorire e a coltivare relazioni tra persone.

L’approccio one to one piuttosto che uno a molti è certamente una strategia da non abbandonare, anzi da coltivare ancor più oggi.

Sempre più l’advertising perde di efficacia perché ci aiuta a raggiungere tanti utenti, ma lo fa inserendo il nostro messaggio in una marea di altri messaggi e sottoponendo i poveri utenti dei social ad un bombardamento di informazioni che, alla lunga, crea disinteresse e un’istinto che porta a “difendersi”. Leggi il blog

TMI avverte le aziende del Food: “gestite meglio la Digital Analytics”

Il mercato online del Food & Grocery presenta grandi opportunità, ma sono poche le aziende che riescono a coglierle. La maggior parte di esse ha ampi margini di miglioramento nella gestione della digital analytics, una risorsa preziosissima per ottimizzare gli investimenti, rafforzare la retention e aumentare le vendite.

Vicenza – Monitorare l’adozione degli strumenti tecnologici della digital analytics e i tipi di tracciamento dati delle aziende del settore Food & Grocery. Sono questi gli obiettivi della ricerca sviluppata da Tag Manager Italia (TMI), società di consulenza e formazione specializzata nella misurazione di siti web, e-commerce e campagne di marketing digitale, che ha analizzato il comportamento digitale di 203 aziende del comparto Food & Grocery, di dimensioni e fatturato differenti. La ricerca – il primo studio al mondo effettuato in maniera verticale sulla digital analytics delle aziende di questo settore – è stata realizzata utilizzando Tag Chef, il software proprietario di TMI che consente di effettuare attività di competitive intelligence in tempo reale e in maniera completamente legale.

Ottime prospettive per il mercato Food online

Secondo lo scenario descritto dagli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, il Food & Grocery rappresenta un mercato molto promettente dal punto di vista del business online. Infatti, nonostante l’allentamento delle misure pandemiche, la spesa online è cresciuta del 17% nel 2022, confermando il trend positivo dell’ultimo periodo. Attualmente, il mercato vale 4,8 miliardi di euro, tuttavia è previsto un incremento stabile del valore delle vendite almeno fino al 2024.

Più nel dettaglio, l’area del Food (online) con maggiori potenzialità di crescita è il Grocery alimentare, che da solo vale 1,62 miliardi (+17% sul 2021) e rappresenta il 38% dell’intero comparto online. Nel 2019, il valore era di “appena” 464 milioni di euro. Il food delivery vale quasi 2 miliardi di euro, mentre l’enogastronomia online si posiziona sugli 800 milioni, anche qui con una crescita interessante rispetto al 2021 (+7%).

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