Estetica e sostanza, i dubbi di un comunicatore

Mi chiedo spesso se, oggi, estetica e sostanza coincidano con la prima che prevale sulla seconda, con la vista che prevale sull’intelletto e sul pensiero di ciascuno di noi. 

Un mondo fatto di immagini può sostituire un mondo nel quale tutti i nostri sensi vengono messi alla prova?  

L’estetica è sensazione come dice Treccani? E se è sensazione, è oggettiva o soggettiva?

E se l’estetica è sensazione, e quindi qualcosa di soggettivo, può definire il bello o la bellezza?

Se l’estetica fosse forma, potremmo verificare se sia anche sostanza?

Non sono un filosofo e non pretendo certo di esserlo, ma occupandomi di business e di comunicazione spesso vado in crisi e mi chiedo se estetica e sostanza debbano e possano coesistere e, se l’estetica dovesse prendere il sopravvento, quanto questa possa essere considerata una specie di frode (prendete questa parola forte con beneficio d’inventario) nei confronti di chi guarda.

Estetica, cosa ci dice la Treccani:

«sensazione», «percezione», «capacità di sentire», «sensibilità». Ciò che tale termine innanzitutto indica è quel particolare tipo di esperienza che ci capita di fare quando giudichiamo ‘bello’ qualcosa, per es., un’opera d’arte, ma anche un oggetto, un individuo, un paesaggio naturale

Sostanza, cosa dice Treccani:

Termine che, fin dalle origini del pensiero filosofico, designa genericamente. ciò che permane al di sotto delle mutevoli apparenze.

Nella filosofia kantiana: la sostanza viene a designare la categoria di relazione che determina ciò che permane nel mutevole.

Nella filosofia hegeliana: la sostanza è l’idea logica concepita nella forma ancora inadeguata dell’oggettività necessaria, cioè di una realtà assoluta contrapposta a quella solo relativa degli enti finiti, cui pertanto difetta l’effettiva comprensione della libera soggettività, che sola costituisce la vera realizzazione dell’idea stessa

Nell’uso corrente: la sostanza è ciò che costituisce l’elemento o l’aspetto essenziale di qualche cosa, contrapposto a ciò che è accessorio e marginale.

Quando estetica e sostanza possono andare di pari passo?

Quando comunicazione e contenuto possono (devono) essere incarnati nella stessa cosa e nello stesso autore?