Parliamone ad #EcommerceLAB, il mio personale video invito
Il 27 Giugno alle ore 15 presso la Camera di Commercio di Foggia vi aspetto insieme ai miei colleghi di Asernet a “EcommerceLAB: perché, come e quando investire in un negozio on line”
Il 27 Giugno alle ore 15 presso la Camera di Commercio di Foggia vi aspetto insieme ai miei colleghi di Asernet a “EcommerceLAB: perché, come e quando investire in un negozio on line”
Se c’è una cosa di cui si lamentano e le aziende e i consulenti, quando si parla di digital strategies è che ognuna va per conto suo.
L’azienda continua la sua vita come se nulla fosse, i consulenti provano a mendicare informazioni dal management o da chiunque possa fare una “soffiata” su ciò che l’azienda sta facendo o vorrebbe fare.
Questo succede, forse, perché si parte da due assunti sbagliati e cioè:
Il primo sbaglia perché l’azienda che prende vita sul web non è un’altra entità che vivrà di vita propria salvo portare nuovi incassi e nuovi contatti all’azienda “in carne ed ossa”… quella reale. presto si accorgerà che le cose non funzionano o, peggio, dimenticherà che la sua azienda vive anche on line.
I secondi perché passate le prime settimane a pubblicare post, foto e video, che parlano dell’azienda a un certo punto si troveranno a corto di idee e di notizie “vere” riguardanti l’azienda cliente, i suoi prodotti, le sue strategie, le nuove campagne in store, eccetera. Cominceranno ad annaspare !
Quando si decide di varare un progetto digitale di un’azienda, a maggior ragione se poi si tratta di e-commerce, tra azienda madre e azienda consulente si stipula non un contratto, ma una specie di matrimonio. Si decide cioè di fare un percorso condiviso nel quale è fondamentale delegare le operatività al fornitore, ma anche rendere sinergiche tutte le decisioni strategiche. Senza sinergia tra fornitore e cliente non ci possono essere risultati apprezzabili.
Il fornitore di servizi digitali in realtà diventa uno di casa, un parente stretto, uno dell’azienda. I contatti con il management sono giornalieri.
Questo consentirà di essere efficaci nell’azione on line, ma anche di correggere o migliorare il tiro.
Senza sinergie, questo matrimonio durerà poco.
Per chi vuole incontrarmi, alle 15, il 27 giugno sono a #EcommerceLAB a Foggia in Camera di Commercio.
Il prossimo 27 giugno alle ore 15, sarò in Camera di Commercio a Foggia, ad “EcommerceLAB: perché, come e quando investire in un negozio on line”, evento organizzato da Asernet in partnership con Compagnia delle Opere di Foggia, Confindustria Foggia – Piccola Industria, Confcommercio Foggia. Un vero e proprio laboratorio sull’e-Commerce dedicato agli imprenditori che vogliono aprire un negozio on line o che hanno già iniziato la loro avventura digitale e vogliono approfondire.
Sarò là insieme a Domenico Palma Valente, Gianluca Molinaro e Raffaele Tortora a raccontarvi come aprire un negozio on line e fare e-commerce non sia una scelta che si improvvisa.
Per partire c’è bisogno di un Business Plan, di conoscere il proprio settore di riferimento e il comportamento relativo del proprio mercato sulla rete, sapere quanto, come e dove investire.
Poi bisognerà scegliere la piattaforma software più adeguata al modello di business che vi siete dati e ai vostri potenziali clienti; bisognerà pensare alla logistica e alle strategie marketing.
Lavoreremo insieme, simulando casi concreti e tenendo conto di tutti i particolari necessari a rendere di successo un progetto di negozio on line sia esso BtoB che BtoC.
L’incontro è gratuito ed è aperto al pubblico, vi aspetto per poter scambiare due chiacchiere con voi e arricchirmi di ulteriori aspetti a cui magari non avevo mai pensato nella realizzazione di un sito e-commerce
Durante l’incontro, ma anche da subito, possiamo usare l’hashtag #EcommerceLAB.
Dalle risposte che mi avete offerto on line in uno dei post precedenti pare che una certa maggioranza di voi propenda per un’organizzazione decentralizzata rispetto all’uso dei social network in azienda.
Diciamo che questa maggioranza mi trova abbastanza d’accordo, proviamo però anche qui a capire se ci siano pro e contro in questa scelta.
Partiamo dal presupposto che abbiamo effettuato assolutamente alcuni passi che sono fondamentali per partire e che qui, giusto per pro memoria, proviamo a ricordare e cioè:
Come si un muove un’organizzazione in modo decentralizzato:
Anche un’organizzazione decentralizzata può incorrere in difficoltà:
Buon lavoro !
Intanto non posso che segnalarvi un “EcommerceLAB” a cui interverrò e nel quale parleremo anche di queste cose. L’ingresso è libero.
Se vuoi contattami:
[contact-form-7 404 "Non trovato"]Se dopo esserci posti un po’ di domande, abbiamo preso la decisione di utilizzare i social network per far conoscere meglio la nostra azienda e i nostri prodotti abbiamo alcune cose da fare…
Come prima cosa certamente dobbiamo identificare chi sono le persone da far entrare nel team che segue l’azienda sui social e quali persone potrebbero essere utili al team stesso, ad esempio:
C’è da catalogare tutte le attività social già in qualche modo messe in atto in azienda:
Quali sono i punti di forza del team:
Bisogna valutare valutare le debolezze del team, ad esempio:
Ponendoci alcune domande:
Fatte queste premesse, ipotizziamo, di aver scelto, come dicevamo in qualche post precedente, di organizzarci per l’attività social e di averlo fatto pensando a un’ Organizzazione centralizzata, cioè “guidata e supervisionata dall’alto” in azienda:
In questo modo avremo:
Organizzazione centralizzata potrebbe presentare queste difficoltà:
[contact-form-7 404 "Non trovato"]Contattami se hai qualche domanda o qualche dubbio:
Ti consiglio di visitare anche “Strategie di Ecommerce”
Partendo da zero nella costruzione di un e-commerce dobbiamo tener conto di alcuni fattori per poter costruire un vero e proprio Business Plan Digitale:
Dovremo essere in grado di prevedere attraverso calcoli e proiezioni quanto crescerà nel tempo il traffico naturale in arrivo nel nostro sito e quanto sarà “importante” il nostro Carrello Medio, cioè “il valore di riferimento della nostra vendita media” depurata dai valori troppo alti e da quelli troppo bassi.
Come arriveranno i potenziali clienti all’interno del nostro store oltre al traffico naturale ?
Traffico di Ritorno
Traffico da Partnership
Traffico da Pubblicità
Traffico da Marketing diretto
Quali sono i termometri che ci consentiranno di capire sostanzialmente che stiamo avendo successo, che stiamo crescendo ?
Quali i costi relativi al varo di un sito di e-commerce ?
E’ importante anche riuscire a ripartire le somme nel tempo, cioè a calcolare quando in effetti arriveranno i singoli costi e come saranno ripartiti nel primo triennio per poter calcolare bene il break even point, cioè quando le nostre spese saranno uguali alle entrate (o viceversa) e quando cominceremo a guadagnare.
Se vendiamo prodotti da spedire e non servizi o prodotti da scaricare dalla rete dovremo tener conto di alcuni costi organizzativi importanti:
Dopo di che raggiunto il punto di pareggio e pagati gli ammortamenti del periodo di avvio, a questo punto, ogni vendita in più ci consentirà di guadagnare.
La mia azienda ha deciso che si utilizzino anche i canali social per promuovere l’attività aziendale, che devo fare ?
E’una domanda che ricorre spesso quando ci si ritrova con imprenditori che vogliono andare oltre il proprio sito internet o il proprio portale di e-commerce.
Innanzitutto diciamo che se si decide i canali social lo si fa per fare 5 possibili attività:
A seconda dell’obiettivo o degli obiettivi che ci prefissiamo abbiamo bisogno di una strategia generale e di una strategia di lavoro per ogni canale social prescelto.
Abbiamo detto sempre, inoltre, che i social vivono perché sono frequentati da persone per cui l’azienda che decide di utilizzare questi canali deve sapere che oltre al brand aziendale da potenziare è necessario che siano potenti o da potenziare anche i brand personali di tutti coloro i quali direttamente accompagneranno l’azienda sulla rete.
Quanto più saranno conosciute le persone dell’azienda, tanto più sarà riconosciuto facilmente il marchio aziendale che accompagneranno. Senza dimenticare che, se ad esempio ci si fa aiutare anche da stakeholders del settore, sarà più facile essere riconosciuti come azienda credibile e di valore. Attenzione io qui parlo solo di “posizionamento naturale” sui social, se facciamo social advertising è chiaro che potenzieremo il nostro brand o, almeno, aumenteremo la platea che lo segue. Sarà da verificare se questa platea sarà quella utile al nostro brand, ma questo deve essere fatto a monte di una campagna e non solo a valle. Territorio, fascia d’età, interessi, eccetera devono essere impostati per poter raggiungere con una certa precisione il pubblico che ci interessa.
Ma torniamo all’attività delle persone dell’azienda: Bisogna organizzarsi.
Quando si va sui social, e comunque quando si decide di creare contenuti attraverso l’ecosistema aziendale su web e diffonderli, è necessario avere un piano editoriale collegato agli obiettivi di marketing che l’azienda si è posta per il digitale.
C’è poi bisogno di capire chi deve attuare il piano editoriale e sapere che ci si può organizzare sostanzialmente in due modi: con una “redazione” centralizzata, dove c’è uno o più supervisori che devono validare di volta in volta i contenuti o con una “redazione” decentralizzata,dove i diversi attori, sia pur coordinati, seguono il canovaccio delle pubblicazioni e si muovono in modo autonomo pubblicando i contenuti senza ulteriori passaggi…
Voi quale scegliereste ? Datemi qualche risposta che poi ne parliamo !
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