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I Social Network nelle emergenze, “Facebook Safety Check”

Non mi era mai capitato, per fortuna, di utilizzarlo e quindi mi era quasi passato sempre inosservato il servizio di Facebook denominato “Safety Check”. Cos’è: detto in poche parole è lo strumento che il famoso social network mette a disposizione per verificare se amici e parenti stanno bene, se in una zona di crisi, o di attentati, o altro come successo purtroppo oggi, oppure per rassicurare gli altri nello stare bene.

Come me ne sono accorto ? Semplice, due miei amici in queste ore sono a Bruxelles ciascuno per conto suo e, verificando FB che sono miei contatti, mi ha segnalato che sia l’uno che l’altra stanno bene.

Un servizio semplicissimo perché consente di segnalare le proprie condizioni, e perché consente, senza tentativi estenuanti di cercare di telefonare, di farlo simultaneamente ai propri contatti.

Non appena saputo degli attentati, oggi, Facebook ha attivato il Safety Check e ha consentito a tutti gli utenti presenti nella Capitale belga che ne avessero la necessità e la possibilità di segnalare le proprie condizioni. Fatto ciò i contatti ricevono comunicazione non appena accedono alla loro bacheca. Ecco il link utile a conoscere le info dei propri contatti oppure utili a segnalare le proprie condizioni.

Qui possiamo dire con certezza di avere a che fare con un caso di studio perfetto per parlare dell’utilizzo dei Social Network nelle emergenze.

C’è ancora chi pensa che è una questione di comunicazione

Mi capita spesso di chiacchierare con imprenditori che pensano che, delegando la comunicazione dell’azienda a una terza parte si sono liberati di questo onere.

C’è poi chi pensa che la comunicazione sia una branca dell’azienda completamente a sè stante e che quindi una volta organizzata sarà lei a operare in autonomia.

Possiamo dire che la comunicazione dell’azienda è un output rispetto all’attività aziendale ?

Possiamo dire che senza gli input fatti di: strategia, visione, organizzazione, coinvolgimento, rete di relazioni fuori e dentro l’azienda la comunicazione del terzo millennio non ha ragione di esistere ?

Direi di si. Possiamo avere dei bravissimi esperti in comunicazione, ma se non forniamo loro “benzina” e “linfa vitale” essi potranno anche partire con entusiasmo, ma prima o poi si fermeranno perché avvertiranno una forte dicotomia tra ciò che pubblicano e condividono e ciò che l’azienda realmente fa.

L’Azienda di contro si renderà conto che pur avendo investito in uomini e/o mezzi non avrà ottenuto risultati apprezzabili e dirà che quelli della comunicazione non ottengono risultati.

Ecco, è il caso di ripensarsi. Oggi la comunicazione è complessa. Non è un fatto di sola creatività, ovviamente sempre importantissima, anzi è fondamentale, ma è un dato di fatto che senza un pieno coinvolgimento dell’impresa nel comunicare essa sarà asfittica perché perderà presto di propulsione.

Se fino a ieri la comunicazione raccontava l’azienda, oggi la comunicazione è l’azienda, con la sua mission, i suoi valori, le sue “persone”, i suoi clienti, i suoi partner, i casi di successo. L’azienda si racconta, ma soprattutto l’azienda è raccontata da chi la vive e da chi ha avuto o ha a che fare con essa… Leggi il blog

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