Smart Cities, Marketing territoriale, Fare Impresa, le slide presentate a SMAU Napoli 2015
Eccole:
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Copy e Digital Strategies
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Si fa molto parlare di Smart Cities e della loro evoluzione, di implementazioni tecnologiche come la fibra ottica, di capacità di coinvolgere i cittadini attraverso i vari canali che oggi la tecnologia ci mette a disposizione.
E’, allo stesso tempo, importante che gli enti territoriali e gli enti che hanno come mission la promozione dei territori si attrezzino per un marketing territoriale sempre più avanzato e sempre più in grado di sfruttare le potenzialità del web e del mobile per rendere sempre più conosciuti e appetibili i propri territori.
E come possono fare i territori a favorire la sempre maggiore richiesta di sostegno e aiuto anche informativo, logistico e consulenziale a chi vuole far nascere una startup? Ecco che il tutto si salda in una solida promozione e in un solido sostegno al “Fare Impresa”.
In tutto ciò, il web, più largamente inteso come ecosistema di comunicazione e informazione e come arcipelago di device che ci tengono sempre connessi, può essere utile a rendere la smart city sempre più smart, il marketing territoriale sempre più efficace e il fare impresa sempre più facile evitando errori?
Diciamo di “si”, proveremo a comprendere meglio il ruolo del web “partecipato” e tutti i temi correlati in questo apposito workshop a SMAU Napoli. Arena Smart Communities – giorno 11 dicembre ore 15 – Mostra d’Oltremare. Leggi il blog
Andare a Milano allo Smau per portare la propria esperienza in un Workshop è sempre un’esperienza arricchente che, in realtà, mi dà molto più che togliermi tanto (come tempo, denaro, know-how). Mi dà molto perché è un momento di confronto con altri professionisti e aziende. Sempre una bella esperienza insomma.
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Il web, non è una “presenza”, “segnaposto” aziendale, ma uno strumento per fare business.
Per poter essere efficaci su web non parleremo più solo di sito, portale, ma di ecosistema web. Cioè un insieme di strumenti usati in modo strategico (portale aziendale, social network, blog, ecc.) con obiettivi chiari di business e con una pianificazione dei contenuti e delle attività di engagement e “vendita” definite nei particolari.
Per il futuro e il presente, non solo gli strumenti devono essere in grado di supportare l’attività aziendale on line nel suo svolgersi, ma anche, l’azienda deve fare una scelta di campo sul come organizzarsi e su come “vivere” questa sua esperienza.
Non si mette on line una “soluzione” sul web, si mette in campo l’azienda, com’è o come vuole essere rispetto a questo nuovo mercato, con la sua filosofia, con le sue persone, con i suoi valori. Non una soluzione quindi, ma “l’essenza” stessa dell’azienda, con il suo metodo di lavoro, con la sua attenzione ai clienti.
Non una Soluzione, un Metodo; Non una Soluzione, uno Stile; Non una Soluzione, una Squadra; Non una Soluzione, una Rotta.
Proveremo ad approcciare il “come si parte”, quali le informazioni che devono essere in nostro possesso, quali le strategie da mettere in campo.
Ne parleremo insieme a chi vorrà a SMAU Milano il prossimo 23 ottobre alle ore 10 in Arena Expo 2015 – Pad.1 – Per chi vuole registrarsi al wokshop, è possibile cliccare qui, vi aspetto !
Mi ci ero (sono) abituato anche io e, ad ogni piè sospinto, ad ogni presentazione di una possibile consulenza, ad ogni preventivo, ad ogni relazione inserivo (e forse inserisco ancora) la parola “successo”.
Parola bella, fa molto americano, fa subito immaginare un’impresa, un professionista che raggiunge il tetto del mondo nel suo ramo e nel suo territorio e ottiene ottimi risultati.
E allora tutti noi a convincere i nostri clienti che senza di noi sarà difficile raggiungere il “successo”, senza di noi non è possibile “vincere” la partita.
Allora mi chiedo e vi chiedo: “Ma se tutti raggiungono il successo, chi emergerà ?”
Mi suona un po’ come il tutti colpevoli nessun colpevole. Tutti raggiungono il successo, quindi nessun successo è raggiunto.
Siamo certi che sia questa la sfida ?
Certo vendere tanto è un successo ovviamente. Ma un’azienda, un imprenditore deve pensare solo a sè stesso (al proprio successo) o deve essere attento alla soddisfazione (all’ascolto) del proprio cliente e quindi di conseguenza poi alla propria soddisfazione che non è e non può essere solo economica, ma anche professionale.
Sono bravo non perché sto sul podio, ma perché aiuto i miei clienti a partecipare, magari a non arrivare ultimi, ma a partecipare ad avere la soddisfazione di arrivare al traguardo e non di “arrivare” sempre e comunque primo.
La balla della “crescita” perpetua e della vittoria a tutti i costi ci ha fatto perdere di vista il fatto che si possa vivere bene, agiatamente, senza per questo essere a tutti i costi “un vincente”.
Attenzione non sto dicendo né di accontentarsi, né di volare basso, sto dicendo che, forse i nostri linguaggi fatti troppo da squilli di tromba e rullo dei tamburi, da saluti alla bandiera ecc. ecc. sono scene più da film che da realtà. Leggi il blog
Se gli italiani sono un popolo sempre connesso grazie all’utilizzo di Smartphone e Tablet, se vivono questa loro seconda dimensione e se, come dicono molte statistiche, cercano on line le risposte alle loro domande di acquisto, sia esso un prodotto turistico, sia esso un prodotto dell’elettronica, un libro o un tavolo al ristorante più vicino.
Il “lo ha detto la televisione” è stato sostituito da tempo dal “l’ho visto su internet”, ho dal, più recente, “ho visto delle recensioni ottime”.
Tutto questo ci dice che ormai la presenza attiva su internet di aziende e professionisti è una necessità imprescindibile. Questa presenza però va progettata e programmata, perché cambiano le modalità ogni giorno di più. Perché non è pensabile che oggi ci siano ancora siti internet che non tengano conto del mobile, perché non è pensabile che non ci sia, oggi, possibilità di interagire con l’azienda o con il professionista.
Un sito, un blog, deve essere quantomeno Responsive se non proprio mobile (magari con Web App annessa) o addirittura, ove necessario, prevedere che ci sia un App vera e propria da installare sui vari dispositivi e sui vari sistemi operativi da Android, a IOS, a Windows mobile.
Sempre più, dal mio punto di vista, l’online non sarà disgiunto dal offline cioè sempre più le due facce della stessa medaglia aziendale saranno sia pure nella loro autonomia, collegate e si “aiuteranno” a vicenda. Leggi il blog
Sono da una settimana a Buffalo, da domani, lunedì, mi sposterò a Toronto insieme agli amici dell’Associazione Torremaggiore-Buffalo che da più di un decennio promuove l’incontro tra la città di Buffalo (USA), Torremaggiore (Fg) e la Puglia. Le città di Buffalo e di Torremaggiore giunsero poi un po’ di anni fa grazie a questa iniziativa di incontro a un gemellaggio ufficiale. Da un po’ quindi, come si dice, sono delle sister city.
Sto imparando molto in questo viaggio. Innanzitutto sto imparando a conoscere una terra, la sua gente, gli italiani che da generazioni vivono qui e che da generazioni continuano ad amare e ad ammirare l’Italia, riconoscendosi comunque nella loro nazione d’appartenenza.
Sto imparando a conoscere il sistema scolastico pubblico comunque super organizzato e, come tutte le cose qui, di grandi dimensioni. Un sistema scolastico (non parlo dell’università) che prevede, ad esempio che non siano i professori a cambiare aula alla fine di un’ora di lezione, ma che prevede che siano gli studenti a farlo, andando nell’aula del professore o della materia da seguire. Grandi palestre, mensa, grandi biblioteche. Non so dire cose è meglio tra Italia e Usa, quello che posso dire è che il confronto porta sempre ad arricchire le proprie conoscenze e a prendere sempre spunto dalle buone idee. Leggi il blog
Mi trovo sempre più spesso a incontrare aziende, enti e istituzioni che non hanno “una cattiva reputazione”, ma che, magari, sono vittime di quelle poche notizie non propriamente positive che li riguardano.
Quello che più li meraviglia è che “anche notizie vecchie” continuino a “prendere la scena” rispetto a quelle vecchie e che, magari, “anche facendo tante cose positive” questo trend negativo non cambi.
E’ evidente che questi soggetti evidentemente non fanno alcuna azione di branding aziendale sulla rete e che quindi sperino, in maniera, un po’ casuale di invertire la tendenza grazie allo scorrere del tempo e, anche a cose buone che da un po’ si stanno mettendo in campo.
Dato che il 90% dei casi non consente la cancellazione dei contenuti negativi dalla rete anche quando obsoleti, allora forse è il caso di immaginare la propria reputazione sulla rete come un vecchio recipiente di acqua torbida e stantia dal quale è “vietato” (non è possibile) buttare via l’acqua presente e stagnante.
La domanda che vi faccio è: Come fa un lago a rinnovare la propria acqua se non con un sistema di corsi d’acqua che entrano e altri che escono dal lago stesso ? Leggi il blog
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