SEO E SOCIAL MEDIA OPTIMIZATION (SMO), DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA

Una strategia di Social Media Optimization (SMO) è parte integrante di una più ampia strategia di SEO (Search Engine optimization). In pratica SEO e SMO non fanno altro che amplificare reciprocamente sia la visibilità sul web che l’attività social. Le due cose non possono essere né scollegate né isolate.

Il Social sul web non è altro che un nuovo canale di distribuzione delle informazioni relative a un brand, a un prodotto,a un canale di informazione.

In pratica il Social, o meglio ancora il web 2.0 è un mezzo incredibile che può aiutare a creare o a potenziare un brand, aumentarne la  visibilità e quindi svilupparne la domanda.

Sul web 2.0. il web partecipato, bisogna essere in grado di raccontare  la propria esperienza, il proprio mercato, i propri successi utilizzando la classica forma del passa parola che aiuta a rendere i contenuti diffusi, individuabili e distinguibili quando vengono cercati sulla rete.

Se questo è l’obiettivo, rendere trovabile facilmente un contenuto quando viene cercato sulla rete, allora siamo di fronte a un’attività familiare o comunque molto vicina a chi usa o gestisce la visibilità di un sito web e cioè al: SEO.

Sappiamo che le persone utilizzano i motori di ricerca come Google, Bing e Yahoo per trovare contenuti pertinenti  ai loro interessi. E’ per questo motivo che i siti internet si ottimizzano facendo in modo di rendere più  facile la ricerca delle sue pagine web all’interno dei risultati di ricerca nei motori (SERP – Search Engine Results Page).

Tuttavia, le attività e le persone coinvolte nell’attività di SEO non sono le stesse che potranno essere utilizzate (in linea di massima) per aumentare la visibilità nei social network.

Oggi le persone, i nostri potenziali interlocutori, passano molto del loro tempo a comunicare, a trovare contenuti interessanti, e a condividerli con la loro rete sociale (i loro contatti) sui social network.

E’ necessario, quindi, oltre al SEO, implementare e gestire un’attività di Social Media Optimization (SMO) che faccia da supporto al nostro piano di comunicazione e al nostro piano di marketing sul web.  Quest’attività aumenterà la visibilità in questi  ambienti social e anche sui motori di ricerca.
Non fare un’attività di SMO potrebbe essere un errore madornale.  Secondo uno studio di Nielsen di qualche tempo fa, i social media, ma anche Wikipedia e i vari blog sono il punto di inizio di una ricerca per il 18% delle persone che usano internet. Questa è una tendenza che si sta facendo strada e presto, osserva Nielsen, “I Social Media diventeranno un vero e proprio canale di ricerca di base”.

Questo cambiamento epocale in atto già da almeno 1 anno e  mezzo, rappresenta un’opportunità per dare valore alle singole attività e fornendo anche un’opportunità in più a chi potrebbe trarne dei vantaggi da essa.

Per esempio, un fotografo, anche non dei più bravi, potrebbe trarre un enorme vantaggio dalla pubblicazione delle sue foto oltre che nel suo sito internet anche sui social network: Facebook, Instagram, Pinterest, Flickr, eccetera. Se l’attività poi viene fatta facendo in modo che le foto si indicizzino per contenuto, cioè per dare delle risposte concrete a chi cerca determinate immagini, determinati soggetti, allora il risultato potrebbe essere strabiliante.
La  SMO è data dalla capacità di distribuire determinati contenuti attraverso i social e alla capacità di farli salire in cima a qualsiasi query di ricerca correlata, dove e quando venga eseguita.

Al centro di ogni programma di successo di SMO ci sono gli oggetti sociali. Gli oggetti sociali sono rappresentati dal contenuto che creiamo nei social media, tra cui sicuramente immagini, video, blog, commenti, aggiornamenti di stato, post in bacheca, e ogni altra attività social che susciti condivisioni e  conversazioni on-line.

L’’obiettivo , quindi, di ogni attività di SMO è quello di aumentare la visibilità degli oggetti sociali (i contenuti)  che noi andiamo a condividere e alla capacità degli stessi di creare, mantenere e migliorare le relazioni con tutti coloro che sono attivamente alla ricerca di informazioni su quell’argomento.

I Social Media servono come hub di conversazione, punto di incontro e condivisione di tutti i contenuti che noi andiamo a pubblicare siano essi: immagini (Flickr), video (YouTube), post ( Facebook e Google +),  tweet (Twitter), check-in (Foursquare) e tanto altro ancora. Un pensiero condiviso in un post sui social o un commento nel blog, possono essere di grande aiuto alle nostre pagine web e siti istituzionali.

Come il SEO aiuta ad aumentare la visibilità dei contenuti in Google, Yahoo, Bing ecc., la SMO aiuta a costruire i ponti essenziali tra contenuti e persone.

I contenuti nei social network sono anche divenuti i catalizzatori delle conversazioni relative agli eventi on-line e – nella vita reale – e influenzano molto il comportamento nella società. Attività di condivisione e partecipazione e a idee e progetti territoriali può essere sicuramente un ambito di attuazione di una strategia social.

Tornando al lavoro di SMO e SEO, pur essendo gli algoritmi di ricerca sempre in evoluzione, i risultati nei motori di ricerca e nei social media sono definiti o fortemente influenzati dagli elementi contenuti in ogni oggetto pubblicato. Questi elementi vengono comunemente definiti: metadati.  Essenzialmente, i metadati definiscono meglio il contenuto di ciascun oggetto pubblicato.

Anche il Web Social si basa sui metadati, sfruttando in più  “il successo” di ciascun contenuto esso viene classificato e organizzato rispetto a tutti i contenuti generati  e caricati dagli utenti dei social network e blog in tutto il mondo.

In qualche modo, ciascuno di noi è come un bibliotecario del web. Un bibliotecario che  indicizza i volumi (i propri contenuti) aiutando gli altri utenti (bibliotecari) a scoprirli rapidamente e facilmente, a “recensirli” (con i commenti) e a condividerli ulteriormente.