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IL WEB USATO DAL GOVERNO, QUANDO SI DICE LA COMPETENZA

di Michele Dell'Edera Mag 4, 2012

Secondo qualche geniale consigliere del Governo Monti (a meno che non abbiano fatto tutto da soli), aprire il dialogo con i cittadini significa mettere un modulo da compilare sul proprio sito, non pubblicare alcun commento, non pubblicare alcuna risposta, pubblicare tra un po’ un report riassuntivo con quando venuto fuori dalle migliaia di mail dei cittadini.

Peccato che il web 2.0 significa trasparenza, partecipazione, ascolto, condivisione, rapporto uno a uno e non uno a molti.

Diciamolo francamente l’operazione “indicateci gli sprechi” è un’operazione di facciata che sortirà una sorta di effetto placebo in quei cittadini che pensano che basti scrivere un’e-mail, per partecipare, per essere parte di una democrazia, per essere ascoltati.

Fino a ieri le e-mail a detta dello stesso Governo erano 40.000 (oggi pare siano 80.000), i funzionari addetti alla lettura sono 8, quindi devono leggere 5000 e-mail a testa fino a ieri, ovviamente non hanno mandato di rispondere a nessuno, ma al massimo fare una statistica dei temi più trattati. I temi più trattati saranno sicuramente quelli che ciascuno di noi legge sul giornale e che pedissequamente ripete. A che serve tutto ciò ?

Si è usato il web, ancora una volta, non tanto come strumento per raggiungere un fine reale e a vantaggio della collettività, ma come fine ultimo dell’azione. In pratica si è usato il web per far parlare un po’ i giornali e per distrarre dalle questioni concrete.

Resto molto perplesso.

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