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Le notizie venute fuori da Svimez qualche giorno fa certo non erano incoraggianti e il futuro del Sud non è certo roseo sia per tipologia di attenzione della politica, sia per la mancanza di investimenti e di capacità di sostegno agli investimenti (le banche).

Un recentissimo studio di Confartigianato, però, ci dice che ci sono dei settori nei quali il Sud prova ad emergere. Uno di questi è l’Information & Communication Technology che con 3.343 nuove imprese (+7,9%) impegnate nella produzione di software, consulenza informatica, installazione e manutenzione di apparecchiature, diventa una delle speranze per il nostro futuro. In un ambito meridionale tutto positivo, mi sembra molto interessante il risultato del piccolo Molise che vanta il record regionale con una crescita del settore del 23,8%.

Certo non è questo che cambia le sorti del Sud e del suo PIL, ma puntare su tutti quei settori di eccellenza è diventato ormai non più rinviabile.

Dati molto positivi anche per la Green Economy, ma dobbiamo puntare anche: a un sistema bancario fermamente meridionale, ad essere piattaforma verso il Mediterraneo che adesso diventa il vero mercato di riferimento, allo sfruttamento delle vie del mare, alla capitalizzazione in loco delle risorse energetiche. Se facciamo questo il Sud è ricco.

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