AUTUNNO, UN WEEK-END DA TERRONI
Sono stato lo scorso sabato a Roma dove per la prima volta in Italia si riuniva l’ONA Italia o almeno quello che dovrebbe essere il primo embrione nel nostro Paese di questa interessante organizzazione di giornalisti che si occupano di informazione on line.
In una breve pausa che mi sono concesso uscendo fuori dalla sala ho scambiato quattro parole con un mio carissimo amico e collega giornalista di Varese che a un certo punto mi ha detto: “beato te che a Novembre sei ancora abbronzato”. Sul momento questa affermazione oltre che farmi piacere perché implicitamente era un apprezzamento per la mia terra, la Puglia, mi ha colpito positivamente perché forse voleva dire che mi trovava bene in salute.
La sera di sabato, a fine convegno sono tornato a casa, nella mia Torremaggiore.
Domenica mattina, ben presto mi sono alzato e sono andato a San Giovanni Rotondo dove, con l’aiuto di mio nipote, sono andato a raccogliere le olive, in campagna da mia moglie, in località “le matine” tra San Giovanni Rotondo e Manfredonia. Un posto bellissimo, dove si può ammirare in lontananza il Golfo di Manfredonia e alle spalle i contrafforti della brulla, almeno da questo versante, e affascinante montagna sacra del Gargano.
Domenica era una bellissima giornata di sole, faceva caldo e, lavorando, si poteva stare in maniche corte. La raccolta delle olive, ormai da qualche anno, si fa con le macchine per cui non si sale più sulle scale, ma con una mazza alla quale è collegato un rastrello meccanico che fa cadere le olive sul telo posto alla base dell’albero. Per orientare il braccio meccanico bisogna guardare il alto e spesso si viene baciati dal sole. E, in uno di questi momenti, mi è venuta in mente la frase di questo mio caro amico: “beato te che a novembre sei ancora abbronzato”. Allora ho collegato il tutto. Il mio colorito, al quale in realtà non faccio di solito molto caso essendo abbastanza chiaro di carnagione, era dovuto a quel week-end anzi a qualche week-end che tipicamente, quasi tutti, nel sud d’Italia facciamo pur avendo altre professioni. E si, perché in fondo, in una famiglia un pezzo di terra non manca mai e difficilmente viene abbandonato a sé stesso per cui, quando il sabato e la domenica “non si lavora”, allora si “approfitta” per essere agricoltori per qualche giorno.
Ed ecco perché avevo, abbiamo direi, questo colorito un po’ più scuro, perché, anche a novembre abbiamo questa grande opportunità. L’opportunità di farci un bel week-end da terroni.
Michele Dell’Edera