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CENTI COLELLA, LA PICCOLA CITTA’

di Michele Dell'Edera Mag 26, 2009

Dal 16 maggio al 23 sono stato con gli scout dell’AGESCI a fare il volontario di Protezione Civile presso L’Aquila al campo “Centi Colella”. Un’esperieza importante che mi ha segnato e insegnato.

Centi Colella è uno dei centri sportivi dove a L’Aquila sono ospitati i campi da Rugby vera e propria passione degli abitanti di questa città. Il centro sportivo ora campo per terremotati è una struttura completa di campo da rugby, di calcetto, di calcio, di una palestra in muratura, di due “palloni” palestra, di una struttura mista in metallo e muratura dove si fa (o meglio si faceva) attrezzistica e allenamento per il free climping.

Vi sono inoltre due strutture in muratura con spogliatoi e doccia. Tutte le strutture del Centi Colella non sono state “toccate” dal terremoto escluso uno spogliatoio che è circondato da un nastro bianco e rosso, di quelli che usano i “vigili urbani” che dovrebbe tener lontani i curiosi.

All’ingresso del centro sportivo degli alberi e dei gazebo sembrano annunciare la necessità di ombra che in queste giornate calde sarà necessario ricercare.

il campo di centicolella
il campo di centicolella

Arriviamo al campo alle 12,00 del 16 maggio e ci accorgiamo, con un pò di meraviglia che il campo è deserto, nessun movimento. Dietro la struttura azzurra, grossa e intatta, quella del free climping, per intenderci, vediamo le azzurre tende del “ministero dell’interno”. Quelle della Protezione civile. Il campo è montato in quello che doveva essere il campo di calcio e che ora, per evitare il fango, è ricoperto da ghiaia e da passerelle in plastica che facilitano gli spostamenti degli abitanti di questa città in tela. Sulla destra del campo delle tende  sono montati con apertura su un lastricato in cemento dei gazebo anche questi rigorosamente chiusi.

Andiamo in segreteria e due ragazze della crocerossa ci accolgono con un sorriso prendendo i nostri dati per procedere alla registrazione. A questo punto però non riusciamo più a resistere e chiediamo: “Scusate ma dove sono le persone ? Abita qualcuno in questo campo ? ”

Il sorriso della crocerossina bionda si fa furbo e dice: “Certo che ci sono, ma sono tutti al battesimo !”

“Al battesimo ?!” Ma allora la vita non è ferma al 6 aprile, la vita è ripresa mettendo in moto anche i momenti più belli come può essere il battesimo di un bambino.

Tutta la tendopoli è andata al battesimo, dagli sfortunati e forzati abitanti, ai volontari, ai militari della Croce Rossa Italiana presenti sul posto.

La piccola città ha quindi i suoi cittadini, tutti uguali, tutti sulla stessa barca, tutti uniti nella gioia e nelle difficoltà…

… ma il mio racconto continua…

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